Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Bot, Oswaldo [Osvaldo Barbieri] - [D’Avila, Elemo (Pseudonimo Di, Alessandro Finocchi) (Prefazione Di)]

35 sfumoxilografie [titolo in copertina]

[pubblicato tramite sottoscrizione], stampato nella Tipografia - Commerciale Piacentina,, 1934

8500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

Questo venditore offre la spedizione gratuita
con una spesa minima di 100,00€

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1934
Luogo di stampa
Piacenza,
Autore
Bot, Oswaldo [Osvaldo Barbieri] - [D’Avila, Elemo (Pseudonimo Di, Alessandro Finocchi) (Prefazione Di)]
Pagine
[38] carte tinte di bruno di media grammatura, non legate, compresa l’ultima non stampata.
Editori
[pubblicato tramite sottoscrizione], stampato nella Tipografia, Commerciale Piacentina,
Formato
in 4°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Futurismo Incisioni
Descrizione
cartella in cartoncino floscio color rosso stampata in nero ai piatti e in seconda di copertina;
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. CON AUTOGRAFO. Esemplare numerato a mano «50» dopo aver biffato un precedente «100»: uno dei soli 50 esemplari pubblicati, firmato e datato in autografo «Bot XII» sulla tavola «69» che apre la serie, completo e in più che buone condizioni (condition report: dorso della cartella originale restaurato per consolidamento; carte parzialmente interessate da una traccia di gora d’umido, sanata e appena percettibile sul bordo alto posteriore; un paio di brevi lacerazioni senza perdite e confinate al bordo sinistro sono sanate professionalmente al verso di ciascuna carta). Seconda raccolta di «sfumoxilografie» dopo l’album pinzato che ne conteneva solo venti, pubblicato nel 1933. Esce nel momento del futurismo indipendente di Bot, a stretto seguito della plaquette sulla ferroplastica pubblicata nei «Quaderni del futurismo» di Lino Cappuccio, in un’edizione di soli 50 esemplari numerati stampata grazie al sostegno dei sottoscrittori tutti elencati quali «editori» in seconda di copertina (spiccano i nomi di Ricci Oddi e Giuseppe Steiner). Rarissima, del tutto assente dai cataloghi istituzionali online, presente in un esemplare pubblico alla biblioteca Passerini Landi di Piacenza e in un paio di collezioni private. -- A differenza della prima raccolta del 1933, passata praticamente sotto silenzio, con le «35 sfumoxilografie» del 1934 viene fatto un maggiore sforzo promozionale, principalmente grazie all’autore della prefazione, l’animatore del gruppo romano del futurismo indipendente Elemo D’Avila, che procura un paio di articoli: entrambi a firma Enzo Pandolfo, escono su «Il Regime fascista» del 16 settembre e su «Noi: Quindicinale dei giovani fascisti» n. II/14, 1 ottobre 1934, tracciando un quadro della contemporanea «xilografia italiana» che converge sulla nuova vena botiana. -- «Nel 1933 l’artista si inventa la “sfumo(xilo)grafa”: tecnicamente si tratta di incisioni su legno di filo successivamente trattate con carte abrasive al fine di rendere la superficie scabrosa e il grafismo mosso […]. Particolarmente riusciti sono gli album “20 sfumoxilografe” (1933) e “35 sfumoxilografe” (1934), che spaziano lungo tutto l’arco dei soggetti preferiti dal piacentino: paesaggi resi con pochissimi tratti, figure femminili ombrose e sensuali, temi di propaganda futurista e/o fascista svolti con risultati alterni, ma mai banali. In generale, si osserva una facilità compositiva che consente, nei momenti più felici, di rendere il soggetto con la massima economia segnica, fino al limite di uno o due tratti; la “sottrazione” finisce per avvicinare Bot all’astratto e alle più avanzate sperimentazioni dell’avanguardia» (Coronelli, L’incisione nell’editoria futurista, in: Il segno dell’avanguardia, 2018, p. 94). -- «Futurismo dunque di vita, più che di arte, perché la sua Arte è limpidamente rispecchiata in questo secolo totalitariamente “fascista”. [.] La xilografia in lui esorbita dal decorativismo e diviene pittorica. Reale o astratta o trascendentale, comunque essa sia, essa si rivela prettamente antillustrativa. Ogni soggetto non riposa, ma eccita, inebria, avvince, racchiude» (dalla prefazione di Elemo D’Avila). Bibl. Gazzola, Bot, p. 245 e f.1934.71-73.
Logo Maremagnum it