Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Manutenzione programmata alle ore 15.00. Potrebbero verificarsi brevi interruzioni o rallentamenti imprevisti durante l'operazione.

Libri antichi e moderni

Paola Navone, Bruno Orlandoni

ARCHITETTURA 'RADICALE'

G. Milani sas editrice - Documenti di Casabella, 1974

200,00 €

Le Mille e una Carta

(San Germano Chisone, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1974
Luogo di stampa
Segrate
Autore
Paola Navone, Bruno Orlandoni
Editori
G. Milani sas editrice - Documenti di Casabella
Soggetto
Architettura
Descrizione
*Flexibound
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Buono
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

Collana: Documenti di Casabella, diretta da Alessandro Mendini. Coordinamento redazionale di Maresin Cavagna. Impaginazione di Luciano M. Boschini. Introduzione di Andrea Branzi. Premessa degli autori. Pagine: 198 + [6]. Formato: 13,5 x 27,5 cm circa. Stato di conservazione: marginale e lieve alone sul dorso e due piccoli aloni sul margine destro del piatto anteriore, appena accennate e piccole abrasioni sul margine verticale del dorso (attaccatura con il piatto anteriore), leggere grinze sulla prima pagina bianca ma, nel complesso, un buon esemplare. Privo di firme d'appartenenza, di timbri, segni o annotazioni nel testo. Ampio apparato iconografico costituito da fotografie in nero (da pagina 109 a pagina 168). Copertina editoriale flessibile con ampie alette, illustrata sul piatto anteriore su sfondo rosa. Dall'introduzione di Andrea Branzi: 'L'urbanistica e l'architettura tradizionale agiscono su di un piano di assoluta utopia. Inconsciamente, attraverso la loro stessa presenza, continuano a riproporre al mondo un ordine architettonico e valori di una cultura formale al di là delle semplici funzioni abitative. Si tratta di una utopia terminale, inconscia, ma che di fatto fa lievitare una crisi nei rapporti sociali dell'architettura stessa. L'architettura radicale capovolge il procedimento: assume l'utopia come dato iniziale di lavoro, e la svolge realisticamente. Concluso il processo, niente resta di escluso, tutto si compie, come un atto perfettamente realizzato in se stesso, come pura energia creativa trasformata, senza perdite, in energia costruttiva. L'utopia non è nel fine ma nel reale. [.]'.
Logo Maremagnum it