Facsimile del MS.Fr.9561 della BnF Luogo di origine Napoli 1310/1350 Pagine 384 ,204 miniature arricchite con oro - rilegatura in pelle marrone con greca dorata - Carta realizzata esclusivamente a mano - tiratura di 987 esemplari numerati e certificati ,ad uno ad uno con atto notarile.Disponibilità immediata del facsimile - data di pubblicazione del volume di Commentario 2010/2011Bibbia Moralizzata di Napoli (ms. Fr. 9561), incaricata da Roberto il Saggio alla fine del suo regno e finita agli inizi degli anni 1350, durante il regno di sua nipote Giovanna, trasportandoci attraverso più di un secolo di storia dinastica tra Francia e Italia. La Bibbia di Napoli ebbe come modello una Bibbia moralizzata francese, di un volume, eseguita a Parigi verso il 1240, la quale era appartenuta a Carlo d¿Angiò, fratello minore di San Luigi ¿ per il quale la madre, Bianca di Castiglia, incaricò l¿esecuzione della Bibbia di San Luigi. I medaglioni, caratteristici di queste Bibbie, vengono sostituiti in questo caso da registri rettangolari più tipici della tradizione antica italiana, i quali ricordano perfino le strisce di affresco che appaiono dal 1300 sulle ampie superfici dei nuovi edifici. Questi sono alcuni riferimenti culturali dominanti che danno al manoscritto napoletano un carattere proprio. La Bibbia, scritta in francese, contiene una parte dell¿Antico Testamento (dalla Genesi fino al terzo libro dei Giudici, fogli 1-112v), accompagnata da moralizzazioni e da un ciclo del Nuovo Testamento molto sviluppato, dall¿espulsione di Gioacchino dal Tempio fino alla Pentecoste, fogli 113r-189v). Si tratta di un incarico di lusso, e ogni foglio è dipinto solo da un lato, quello della carne. L¿opera è straordinaria e l¿eccezionale qualità pittorica delle sue miniature, soprattutto delle 76 immagini a pagina intera che raccontano i momenti basilari della vita e la Passione di Cristo, è già stata resa nota dagli storici dell¿arte. Questa Bibbia presenta, in uno stesso volume, un accostamento di due formule illustrative che fanno di questa Bibbia un oggetto eccezionale. Le prime 128 miniature rientrano nel genere delle Bibbie Moralizzate. Eccetto il frontespizio a pagina intera del foglio 1, le miniature del Vecchio Testamento sono incorniciate con decorazioni di tipo vegetale e vengono divise in due registri, la parte superiore per le scene bibliche e la parte inferiore per la sua moralizzazione. I 76 dipinti a pagina intera del ciclo del Nuovo Testamento contrastano radicalmente col ciclo precedente, facendoci entrare in un ambito figurativo e spirituale ben diverso, d¿ispirazione principalmente giottesca. Ogni miniatura, dipinta su fondo in foglia d¿oro, illustra un unico argomento, per cui il canone dei personaggi è molto più grande che nella parte moralizzata. Il ciclo comincia con episodi apocrifi della Leggenda Dorata e a partire dall¿Annunciazione (f. 129), il programma iconografico è ispirato ai testi canonici. L¿insieme dell¿illustrazione è dovuto essenzialmente a due mani diverse. Come capire dunque questa frattura così forte, questo radicale cambio di direzione che osserviamo tra il programma iconografico della prima parte della Bibbia e lo spirito sensibile, completamente in sintonia con lo stile degli affreschi che fiorivano allora a Napoli, dipinto nella seconda parte? Tutto ci fa pensare che l¿esecuzione fu lenta, o forse fu perfino interrotta per qualche tempo, e quando fu ripresa, il progetto iniziale non sembrava più così pertinente. Senza dubbio era un momento in cui la grande pittura offriva nuove ed abbonanti fonti d¿ispirazione. Manca solo precisare chi fu il gran committente di questo cambio d¿orientamento, e a chi poté esserne affidata l¿esecuzione. La pittura, screpolato in alcune parti, così come l¿applicazione della foglia d¿oro in alcune parti del manoscritto, lasciano intravedere mani abituate alla tecnica dell¿affresco. Già nel 1969, Ferdinando Bologna proponeva identificare l¿artista delle migliori pagine della Bibbia
Edizione: edition originale.