In quarto grande; 9 numeri (su 10 manca lultimo numero uscito il 5 luglio del 1924). Primo numero 4 pagine e poi 8 pagine per numero. Numeri indirizzati al celebre illustratore e caricaturista italiano, Umberto Tirelli, come attestato dalla pecetta di spedizione applicata al margine alto dei numeri. Tutti i numeri presentano allultima pagina, nella metà inferiore, una grande pubblicità di Enzo Ferrari, Agente Gen. Per lEmilia e Romagna, Alfa Romeo, Milano nel 1924 con freni anteriori e Pirelli Cord. Una leggera piega al centro di alcuni numeri ma nel complesso in buone condizioni di conservazione. Il periodico prende il nome dalla famosa statua della Bonissima (riprodotta anche al centro del margine alto di ogni numero) posta in angolo della Piazza Grande sul Palazzo Comunale di Modena, realizzata nel XII secolo (probabilmente dal Maestro delle Metope del Duomo di Modena). Probabilmente la statuetta doveva rappresentare l'onestà nel commercio ("Bonissima" da "Bona Esma" (Stima / Misura) - dal nome del palazzo della "bona misura"), tesi avvalorata dal fatto che in antico reggeva una bilancia e posava su un basamento con incise le diverse unità di misura. Con il titolo Bonissima già era uscito, a Modena, un celebre giornale durante i travagliati giorni dei moti del 1848. Al giornale, con Gerente Responsabile, Gaetano Bruni, presentava articoli di vari autori, molti anonimi, alcuni di grande curiosità come larticolo Malthusiani Dazieri (entrati in città frodando il dazio) firmato F. U. Turista o i divertenti articoli di Alberto Borsari (Perein Bazot) ma anche, o quelli firmati da Alfredo Nota, AugustoSenza titolo-90 Vandelli (Mascarot), Matteo Campori, Alfredo Rota, Benito Boccolari, Tino Pelloni, Ferruccio Venturelli etc. Gli articoli erano dedicati agli artisti modenesi ma anche alla storia locale, ai fatti di cultura locale sportiva e popolare come il Foot Ball, lautomobilismo, la settimana trottistica (illustrata da numerose foto) o la vita dei teatri modenesi. Gli artisti trattati sono Ermenegildo Luppi, Giuseppe Mazzoni, Ubaldo Magnavacca, Evaristo Cappelli, Benito Boccolari e gli autori modenesi di xilografie, Giacomo Barozzi, Arcangelo Salvarani, Giuseppe Graziosi, Baracca, Magnavacca, Forghieri, Orazio Vecchi, Jodi ed altri. Il periodico era illustrato dalle belle e divertenti vignette satiriche di Vellani Marchi (almeno una per ogni numero), Venturelli, G. Bruni, Boccolari e Reggianini. Le fotografie pubblicate nellopera sono per la maggior parte di Orlandini. In particolare è assai interessante la poesia Malthusiani Dazieri del poeta F. U. Turista, poesia in versi maltusiani, stile in voga negli ambienti del primo futurismo. Tale stile prendeva il nome di "maltusiano" derivando il vocabolo dalleconomista ingelse Thomas Robert Malthus che nelle sue teorie, sosteneva come necessaria la limitazione delle nascite, ma coll'astinenza sessuale. Così il poeta futurista, rifiuta lastinenza dalla composizione ma compone poesia che invece che si ispirano al coitus interruptus, il più conosciuto metodo anticoncezionale dell'epoca, con componimenti che vedono la non completezza dell'ultima parola dell'ultimo verso. Raro a reperirsi.