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Libri antichi e moderni

Da Buti, Francesco.

Commento sopra La Divina Commedia, pubblicato per cura di Crescentino Giannini.

pei fratelli Nistri, 1858

750,00 €

Xodo Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1858
Luogo di stampa
In Pisa
Autore
Da Buti, Francesco.
Editori
pei fratelli Nistri
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

Tre volumi in-8°, pp. XXXVI, 864;VIII, 825, X ; X, 902; in antiporta due ritratti f.t. di Dante e di Francesco da Buti, legature posteriori in mezza tela e angoli, titolo su tassello ai dorsi, ai piatti belle carte decorate, brossure editoriali conservate. Edizione della Crusca, dedicata a G.G. Warren Lord Vernon La struttura del Commento prevede, per ogni canto, la divisione in due 'lezioni', ognuna delle quali è a sua volta divisa in 'parti'. Ogni 'parte' contiene la spiegazione di un certo numero di terzine. Nel chiosare l'Inferno, F. separa nettamente la spiegazione letteraria - in forma di parafrasi - dall'interpretazione allegorica. Nel commento alle due successive cantiche (quelle non commentate pubblicamente) l'esposizione litterale' è invece fusa 'insieme col testo et allegorie' . Proprio il continuo e imponente impegno di interpretare le allegorie dantesche costituisce la caratteristica più marcata del Commento di F., già sottolineata dal Landino che lo accomuna in questo al Boccaccio. Pur affermando più volte che, nella Commedia, non tutto è suscettibile di lettura allegorica, F. procede a una allegorizzazione insistita e minuziosa, fondata sulla convinzione che il viaggio dantesco raffiguri in realtà il cammino terreno dell'uomo dal peccato alla fede; e che, parimenti, inferno, purgatorio e paradiso siano semplici allegorie dei vari livelli della condizione esistenziale dell'uomo vivente. L'ingegnosità interpretativa di F. emerge con evidenza soprattutto laddove il commentatore propone contemporaneamente più letture allegoriche di un medesimo passo, presentandole non come alternative l'una rispetto all'altra, ma come ugualmente valide e compatibili con il senso letterale. Le competenze letterarie di F. emergono nelle spiegazioni letterali, nella frequente illustrazione delle varie figure retoriche (i 'colori'), nelle notazioni grammaticali, nelle digressioni erudite e soprattutto nel ricco apparato di fonti, classiche, patristiche e medievali. Pur essendo falsa l'affermazione, tuttora diffusa, che quello di F. fu il primo commento alla Commedia di Dante in lingua italiana (di mezzo secolo lo precede infatti il commento dell'Ottimo), gli accademici della Crusca lo considerarono un esempio di purezza linguistica trecentesca e lo inclusero nel Catalogo dei libri di autori del buon secolo collocato in calce al Vocabolario.
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