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Libri antichi e moderni

Andreotti, Giulio

Concerto a sei [6] voci. Storia segreta di una crisi

Edizioni della Bussola (Tipografia del Senato del Dott. Giovanni - Bardi),, 1945

350,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1945
Luogo di stampa
[Roma],
Autore
Andreotti, Giulio
Pagine
pp. 132 [4] compresa la prima bianca.
Editori
Edizioni della Bussola (Tipografia del Senato del Dott. Giovanni, Bardi),
Formato
in 16°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Politica Narrativa Italiana del '900 Storia
Descrizione
brossura bianca stampata in nero ai piatti e al dorso, piatto anteriore illustrato in giallo e rosso da bella composizione su immagine fotografica b.n. impaginata al vivo (grafica di Leo Longanesi);
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. Ottimo esemplare, senza particolari difetti da segnalare. Rara opera prima, pubblicata dietro incitamento e con cura editoriale di Leo Longanesi. Nel 2006 l’editore Boroli di Milano, per le cure di Pasquale Guadagnolo, ha riedito il titolo — di cui esiste anche un’edizione anastatica non facilmente distinguibile dall’originale — con una breve premessa inedita dell’autore e una postfazione di Francesco Prefetti: «Pubblicato nel 1945 per le Edizioni della Bussola, questo “Concerto a sei voci”, scritto a caldo da un Giulio Andreotti giovane ma già affermato uomo politico, è un testo che ben merita, ancora oggi, non solo di essere letto a anche di essere preso in considerazione dagli storici [.] una vera e propria fonte storiografica poco conosciuta relativa a un periodo di grande importanza per le vicende storiche del nostro Paese [.]. La crisi di cui parla il volume è quella che porterà il 21 giugno 1945 alla formazione del governo Parri destinato a rimanere in carica fino al 10 dicembre dello stesso anno» (Prefetti). -- «Leo Longanesi era in quello scorcio di 1944 spiacente a Dio e agli “inimici sui”. [.] mi consigliò di iniziare un diario e alla fine dell’anno fu lui a suggerirmi di pubblicarlo. Mi disegnò la copertina, imperniata su una scritta che campeggiava sul muro a due passi dal Senato: “De Gasperi in Sagrestia e Nenni al Governo”. Non immaginavo allora che le annotazioni quotidiane — che avrei continuato e tuttora compilo — mi sarebbero servite anche per difendermi da una decennale imboscata giudiziaria sul finire del secolo» (Andreotti).
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