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Libri antichi e moderni

Grande, Adriano

Consolazioni. Liriche. 1949 - 1955 [Esemplare con dedica autografa ad Angelo Barile]

Edizioni del Fuoco (Tip. Goldoni & Frattini),, 1955

300,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1955
Luogo di stampa
Roma,
Autore
Grande, Adriano
Pagine
pp. 83 [13], un disegno in bianco e nero nel testo di Enzo Rossi.
Collana
collana «Diapason - Collana di Poesie», 1,
Editori
Edizioni del Fuoco (Tip. Goldoni & Frattini),
Formato
in 16°,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Poesia Italiana del '900
Descrizione
brossura illustrata a colori,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione. CON AUTOGRAFO. Lievi abrasioni perimetrali e al dorso ma nel complesso ottimo esemplare pregiato da lunga dedica autografa dell’autore ad Angelo Barile: «Ad Angelo Barile, la prima copia del mio ultimo volumetto, con gratitudine e amicizia antiche, immutate -- Adriano Grande -- Roma, luglio 1955». Conserva 3 fogli dattiloscritti con le poesie «Ananche», «Acquasola» e «Autunnale». Raccolta di poesie composte tra il 1949 e il 1955, pubblicata nello stesso 1955 dalla romana Edizioni del Fuoco. In apertura, è la prefazione affidata ad Alberto Frattini a introdurre il lettore nell’universo stilistico di Grande, offrendo importanti strumenti per comprendere la posizione del poeta ligure nel panorama letterario novecentesco. In particolare, rispetto a «Consolazioni», Frattini scrive: «Una nuova testimonianza della fedeltà di Grande alla sua naturale vocazione - sentire il canto come un trasfigurante profumo dei giorni umani, una consolante lievitazione del vivere amaro - ci è offerta da queste “Consolazioni”, una breve raccolta che dà tutta limpido suono di autobiografia interiore. [.] Il pericolo di Grande, che questo nuovo libro conferma, è quello di ricadere nel cerchio di una ispirazione troppo consueta, di temi e problemi e istanze già diffusamente orchestrati in precedenti lavori; il suo merito, quello di aver provato ancora, e nobilmente, che il destino di un poeta autentico non va confuso con le fatue presunzioni di chi s’illude di innovare con stravaganti violenze sul mezzo espressivo.
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