
Libri antichi e moderni
Curtius Rufus Quintus.
De' fatti d'Alessandro Magno, re de' Macedoni, tradotto per M. Tomaso Porcacchi, con alcune Annotationi, dichiarationi, & avvertimenti, & con una lettera d'Alessandro ad Aristotele, del sito dell'India.
Venezia, appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, 1559 (ma al - colophon 1558).,
750,00 €
Mediolanum Libreria Antiquaria
(Milano, Italia)
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Dettagli
Descrizione
La caratteristica che rese quest’edizione così significativa, e che ne sancì la longevità nei secoli successivi, superando e sostituendo la traduzione quattrocentesca di Pietro Candido Decembrio, fu l’apparato critico. Porcacchi poteva avvalersi di un ottimo testo latino di riferimento, grazie anche agli studi di Bartolomeo Merula, Luca della Robbia, Antonio Francini, Glareano, Erasmo, Aldo Manuzio e Christoph Bruno. Il contributo di questi lavori nulla toglie al talento del traduttore: “Porcacchi’s ability as a translator is beyond question and his choice of the critical text which he considered worthy of translation automatically enrolls him in the class of scholars…As a working edition of Quintus Curtius in a modern language, we feel safe in stating that Porcacchi’s Fatti d’Alessandro Magno has not yet been superseded by any other version” (Berzunza). Bongi II, pp. 62-64. J. Berzunza, “Preliminary Notes on the Three Italian Versions of Quintus Curtius Rufus’ Historiae Alexandri Magni.”, in Italica 18, no. 3 (1941), pp. 133-137. Paitoni I, p. 277.