Libri antichi e moderni
TOLOMEI, Claudio (1492-1555)
De le lettere [...] li. sette. Con una breve dichiaratione in fine di tutto l'ordin de l'ortografia di questa opera
Venezia, Gabriel Giolito de'' Ferrari, 1547
1200,00 €
Govi Libreria Antiquaria
(Modena, Italia)
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Dettagli
Descrizione
Adams, T-784; Basso, pp. 122-124; Bongi, I, pp. 201-203; Edit 16, CNCE 26071; Quondam, p. 314.
FIRST EDITION of one of the most successful collections of letters of the Italian Cinquecento. The text of the work is set in italic letters conform to Tolomei's theories of phonetic spelling, which was abandoned in subsequent edition.
Of the more than twenty edition published within the end of the century, only the second issued by Giolito in 1549 presents some relevant modifications (cf. G. Moro, Selezione, autocensura e progetto letterario: sulla formazione e la pubblicazione dei libri di lettere familiari nel periodo 1542-1552, in: “La lettera familiare. Quaderni di retorica e poetica”, G. Folena, ed., Padova, 1985, I, p. 85).
Some Tolomei's letters had already appeared, with or without his permission, in Manuzio's and Gherardo's anthologies of the early 1540s. The present edition was published with the approval of the author, but not under his supervision. Giolito's editorial assistant, Lodovico Dolce, probably had a certain influence on the latter's decision to publish Tolomei's letters.
“The first edition was allegedly put out without the author's knowledge, by Fabio Benvoglienti, but in fact Tolomei had been planning a seven-part collection of his letters since 1542 […] Tolomei, as an ecclesiastic[…], had, one would assume, occupational reasons for being concerned with religious ideas. Yet a relatively small proportion of letters in his collection exhibit Evangelical characteristics, and an equally small number deal in an ‘orthodox' fashion with ecclesiastical matters. His contemporaries' view of Tolomei as first and foremost a literary figure is confirmed and even reinforced in his letters [...] Tolomei's attitude toward Evangelism was ambivalent, as can be seen in four letters in which he made light of others' spiritual interests and claimed that his own concerns were strictly mundane (Diego Roges, Rome, June 2, 1545; Luca Contile, Rome, July 21, 1543; Luca Contile, Rome, April 11, 1545; Girolamo Ruscelli, Parma, January 18, 1547). In 1554 Tolomei was taken to task in print by Vergerio for what the latter considered his lack of comprehension of the religious situation” (A. Jacobson Schutte, The Lettere Volgari and the Crisis of Evangelism in Italy, in: “Renaissance Quarterly”, vol. 28, no. 4, Winter 1975, pp. 652 and 666).
Of the many vernacular letter collections Tolomei's is the only without a dedication. “Tutte le raccolte esaminate, con la sola eccezione delle Lettere di Claudio Tolomei, sono corredate da una o più epistole dedicatorie. Quondam [Le “carte messaggiere”. Retorica e modelli di comunicazione epistolare: per un indice dei libri di lettere del Cinquecento, Rome, 1981, p. 42] sostiene che la soppressione della dedica in Tolomei è coerente con quella forma di reticenza (vera o retorica) che scatta al momento della pubblicazione e che il Tolomei ‘non ha certo bisogno di mediazioni o malleverie'. Va però notato che la prima lettera dell'epistolario, a Giovan Battista Grimaldi, condivide molte delle caratteristiche e delle tematiche delle dedicatorie (per esempio dichiarazione di modestia riguardo al proprio lavoro, descrizione delle motivazioni che spingono alla pubblicazione, lode del dedicatario e attribuzione a lui delle istanze più convincenti in direzione della pubblicazione). Addirittura Tolomei conclude che se mai un giorno le sue lettere verranno stampate, prima di tutto saranno destinate al Grimani e poi a tutti gli altri, che dovranno attribuire a Grimani tutto il merito per la pubblicazione. Questa lettera si potrebbe definire una cripto dedica” (C. Schiavon, Una via d'accesso agli epistolari. Le dediche dei libr