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Libri antichi e moderni

Tulli Albertus, P. S.

De rebus PALEOLITHICIS ac PRAEDYNASTIDIC quibus, in AEGYPTO a nobis peregrinatione peracta, PIUM XI, Pont. Opt. Max. et Vatic. Civ. munificentissimum atque liberalissimum Principem, DONAVIMUS. EC. aCT. p. aCAD. sC. nOV. lYNC. aNNO lxxxvii, iSESS. xvi Kal. Jan. MCMXXXIV,

Ex aedibus Academicis, 1934

39,00 €

Le Colonne Libreria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1934
Luogo di stampa
In Civitate Vaticana
Autore
Tulli Albertus, P. S.
Editori
Ex aedibus Academicis
Soggetto
Preistoria - Neolatino - Burle - UFO
Lingue
Italiano

Descrizione

In-4° (cm. 30,2x21,4), pp. 13 con 44 FOTO di reperti (perlopiù litici, punte di lance ecc. ) in 6 ILLUSTRAZIONI in bianco e nero nel testo. Brossura editoriale, piccole orecchie. Alberto TULLI era allora direttore del Pontificio Museo Egizio del Vaticano, nel 1934 visitò l'Egitto col fratello monsignore, e acquisì i reperti qui illustrati in brillante neolatino, e regalati a PIO XI per il Museo Egizio Vaticano. Alberto TULLI qui ovviamente NON può accennare al famigerato "PAPIRO TULLI" che lo rese famoso dopo la morte: leggende metropolitane vieppiù infronzolite raccontano che lui avrebbe visto sulla bancarella dell'antiquario Phokion J. Tanos al Cairo un papiro molto intrigante e che lo avrebbe copiato (non comprato perché il prezzo era troppo esoso!). Quel presunto paprio dagli anni '50 divenne un tormentone per ufologi e per egittologi dilettanti, perché parla di un avvistamento di oggetti misteriosi nel cielo di cui sarebbe stato testimone il faraone Thutmosis III nientemeno.! C'è chi pensa a una colossale burla del principe Boris de Rachewiltz (1926-1996), egittologo e appassionato di esoterismo, che nel 1953 pubblicò su "Doubt" una traduzione e una presunta riproduzione del papiro, dicendo di averlo trovato tra i documenti del defunto prof. Alberto Tulli. Di fatto quel testo ieratico nel 2006 risultò essere un abile montaggio di frasi da vari brani riportati nell'Egyptian Grammar di sir Alan H. Gardiner del 1927. Il coltissimo e serissimo TULLI, egittologo autentico, cui è dedicata una via di Roma, non si meritava un tale scherzo.
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