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Libri antichi e moderni

Beccaria Cesare.

Dei delitti e delle pene.

Brescia, per Nicolò Bettoni, 1807.,

750,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Dettagli

Autore
Beccaria Cesare.
Editori
Brescia, per Nicolò Bettoni, 1807.

Descrizione

In-4°; ritratto dell'autore disegnato da G. Bossi, espressamente per il Bettoni, e inciso in rame da P. Becceni, titolo, X, 160 pp. Legatura coeva in mezzo marocchino verde con titolo e fregi in oro al dorso. Qualche gora. Esemplare a grandi margini, in barbe. Una delle più eleganti e meglio stampate edizioni di questo capolavoro del pensiero giuridico e sociale, opera del tipografo Nicolò Bettoni e dedicata all'egregio Giacomo Luini primo presidente della corte di giustizia di Milano.
Impressa dal noto tipografo bresciano Nicolò Bettoni con grandi caratteri "bodoniani" di gusto neoclassico, la presente edizione può essere considerata una tra le più belle dei "Delitti" sia per la cura filologica che per le dimensioni ed eleganza della stampa. Il testo fu curato da Giulio Beccaria, figlio dell'autore, che lo corredò da una bibliografia che è ritenuta la prima relativa a questo testo.
Questo celebre saggio sta alla base della riforma del diritto penale e del trattamento carcerario nell'età moderna. L'opera del Beccaria scritta, come è noto, in collaborazione con Pietro Verri fu, senza dubbio, il maggior contributo italiano al pensiero illuminista europeo.
"One of the most influential books in the whole history of criminology [… whose] impact on the reform of criminal justice can hardly be exaggerated" (PMM).
"Il B., nell’estate del 1762, leggeva a P. Verri il Contrat social […]. Insieme essi cercavano in Helvétius e negli Scozzesi le radici di quell’utilitarismo che fin dal 1763 nel suo Discorso sulla felicità P. Verri aveva espresso nella formula: “Felicità pubblica o sia la maggior felicità possibile divisa colla maggior uguaglianza possibile” […]. La sintesi geniale venne con l’opera del B. [… che risultò essere] uno dei testi fondamentali dell’illuminismo italiano ed europeo, tanta è l’energia e la passione con cui viene rifiutata l’eredità di più di un millennio di tradizione giuridica. La legislazione vigente vien ridotta ad “alcuni avanzi di un antico popolo conquistatore”, ad uno “scolo de’ secoli i più barbari”. Tutto era da rifare e la spinta iniziale non poteva venire che dalla lotta contro gli interessi, i privilegi dei pochi in nome dei diritti di tutti […]. La forza di queste pagine stava in una straordinaria capacità di trovare un punto d’incontro tra il calcolo razionale ed utilitaristico e la compassione profonda, umanitaria, sentimentale". (DBI s.v.).
Pubblicata inizialmente in forma anonima, per paura di rappresaglie da parte austriaca, l'opera conobbe un successo immediato, tanto da contare sei edizioni in due anni, e la traduzione in ventidue lingue. "Rapida pure fu la risposta europea, generalmente mediata dal diffondersi della traduzione francese" (Firpo), e influenzò più o meno direttamente Caterina di Russia, Giuseppe II, Leopoldo II e i legislatori della rivoluzione americana e poi di quella francese. Firpo, Bibl. di C. Beccaria n. 35. Gamba 2148. Printing and the Mind of Man 209 (1° ed.). Brunet I, 729.
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