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Libri antichi e moderni

Sella, Quintino (Sella Di Mosso 1827 - Biella 1884)

DEL CODICE D’ASTI DETTO DE MALABAYLA MEMORIA DI QUINTINO SELLA.

Tipografia della R. Accademia dei Lincei, 1887

45,00 €

Bosio Dedalo M. Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1887
Luogo di stampa
Roma
Autore
Sella, Quintino (Sella Di Mosso 1827 - Biella 1884)
Editori
Tipografia della R. Accademia dei Lincei
Soggetto
Storia medievale, miniature, medioevo, asti, piemonte, storia locale
Descrizione
Discreto esemplare. Difetti sulla brossura (piccole mancanze ai bordi, strappi lungo il dorso e le cerniere (oltre metà di quella posteriore), qualche arrossamento e pagine dai bordi irregolari per l'apertura dei fascicoli col tagliacarte.

Descrizione

Brossura editoriale a stampa con vignetta sul piatto anteriore (difetti), cm 30 x 22.5, pp 16 CCCIV, 1 tavola litografica a colori fuori numerazione (riproduzione dal Codice Alfieri), 1 tavola più volte ripiegata con la carta dei territori della Repubblica d'Asti nel 1300, e 4 tavole numerate: 3 a colori (2 su doppia pagina) con riproduzione di miniature dal codice Malabaila e 1 in nero (su quattro pagine) con 44 riproduzioni di castelli dalle miniature del codice. Discreto esemplare. Difetti sulla brossura (piccole mancanze ai bordi, strappi lungo il dorso e le cerniere, qualche arrossamento e pagine dai bordi irregolari per l'apertura dei fascicoli col tagliacarte. Il Codice Malabaila fu compilato attorno al 1353 come copia dell'antica raccolta di atti, trattati lettere e diplomi imperiali e papali relativi alla storia di Asti nota come Codex Vetus, perduto ma già trascritto nel 1292 in un secondo codice, conosciuto come Cronaca di Oggerio Alfieri (di cui sopravvivono frammenti). Il Codice Malabaila era custodito nell'Archivio di Corte di Vienna quando Quintino Sella, in missione diplomatica in Austria, lo ricevette in dono dall'Imperatore Francesco Giuseppe, nel 1876. Ritornato in Italia Sella propose la pubblicazione all'Accademia dei Lincei, che l'editò nei propri Atti (Serie Seconda, vol. IV-VII) grazie al lavoro dei paleografi Luigi Re, Alessandro Corvisieri, Pietro Amat di S. Filippo e Pietro Vayra. Alla morte di Quintino Sella (1884) il Codice fu donato dagli eredi alla Città di Asti e la Memoria Illustrativa che lo statista aveva composto «direttamente, con mente eletta, con longanime preparazione e colla sua proverbiale tenacità di propositi» (Manno) fu pubblicata postuma, nel 1887, a cura di P. Vayra. Edizione a se stante della sola Memoria, con numerazione romana delle pagine e minor numero di tavole rispetto a quella annessa all'edizione del codice.
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