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Libri antichi e moderni

Bianconi Giovanni Ludovico

Due Lettere di Fisica al Signor Marchese Scipione Maffei condottiere d'armi della Repubblica di Venezia e gentiluomo di camera del re di Sardegna scritte dal signor Gian-Lodovico Bianconi consigliere e primo medico del Langravio di Darmstatt principe e vescovo di Augusta

appresso Simone Occhi, 1746

500,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1746
Luogo di stampa
in Venezia
Autore
Bianconi Giovanni Ludovico
Editori
appresso Simone Occhi
Soggetto
Scienze, Fisica, Dispute settecentesche
Descrizione
*Hardcover
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione

Descrizione

In-4° (27x20 cm), pp. (4), CX, 272, (2), cartonatura rigida cerulea coeva con angoli, titoli dorati su tassello pelle nera al dorso in pergamena lavorato ai piccoli ferri, sguardie carta decorata. Frontespizio stampato in rosso e nero con vignetta calcografica allegorica, testate e finali incisi; in fine una tavola incisa ripiegata con due figure. Ottimo esemplare genuino e ad ampi margini. Edizione originale di queste due lettere (ciascuna con proprio occhiello) indirizzate al collega scienziato veronese la prima indagante lo cause dello scoppiare di caraffe di vetro 'al cadervi dentro di alcune picciole materie' (e di altri vetri curiosi in parte donati a Maffei a Torino dai Savoia); la seconda lettera dedicata alla velocità del suono è la rielaborazione di una lezione tenuta dall' autore nell' ateneo felsineo in cui vengono analizzati gli studi di scienziati inglesi. Entrambe testimoniano della pervasività del metodo sperimentale, del giungere a conclusioni mediante l'empirico saggiar. L'autore, Giovanni Ludovico Bianconi (Bologna, 1717 - Perugia, 1781), di famiglia veronese, medico alla corte del principe vescovo di Augsburg dal 1744 e consigliere di Augusto III a Dresda, fu tra i principali maestri del Winckelmann, nonchè poligrafo, poeta, archeologo ed epigrafista. Fu notevole e poliedrica figura della cultura neoclassica italiana. Cfr. Mazzucchelli II, p. 2, pp. 1197-1198. Puggendorf I, p. 186.
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