Libri antichi e moderni
MANUZIO, Paolo (1512-1574)
Epistolae, et praefationes quae dicuntur
Accademia Veneta [Paolo Manuzio], 1558
1500,00 €
Govi Libreria Antiquaria
(Modena, Italia)
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Dettagli
Descrizione
Adams, M-483; Edit 16, CNCE 23095; A. Renouard, Annali delle edizioni aldine, (Paris, 1834), p. 271, no. 9; E. Pastorello, L'epistolario Manuziano. Inventario cronologico-analitico, 1483-1597, (Firenze, 1957), p. 14, no. 244.
FIRST EDITION, dedicated to Alberico Cibo Malaspina, of the first collection of Paolo Manuzio's Latin letters (overall 84), to which are also added the most important dedication letters (praefationes, overall 21) to his hitherto published works.
“On comprend alors l'importance des lettres-préfaces que Manuce place en tête de ses principales éditions, en particulier celles de Cicéron, où l'on aurait tort de voir un répertoire de lieux communs. En s'adressant aux membres éminents de la Curie et de la noblesse italienne qu'il sait favorable aux disciplines libérales, l'érudit s'efforce de parfaire dans ce grands âmes l'idéal politique et spirituel qu'elles diffuseront dans leur propre circle pour qu'il devienne le ciment de la Cité et de son organisation hiérarchique. Tel est le programme qu'expose emblématiquement l'épître dédicatoire des Lettres et Préfaces (1558), jointe à tous les rééditions, où Manuce célèbre Laurent de Médicis, modèle du princeps cicéronien alliant iustitia, temperantia et liberalitas, et se conciliant par la gloire de ses mérites la faveur de ses concitoyens et des nations étrangères” (C. Mouchel, Paul Manuce épistolier: grandeur et misère de l'écrivain cicéronien, in: “Bibliothèque d'Humanisme et Renaissance”, LIV/3, 1992, p. 647).
An augmented edition in four books appeared in 1560, followed by one in five books in 1561, one in eight books in 1569, one in ten books in 1571, and a final one in eleven books in 1573. Posthumously were published collections in twelve books in 1580 and in fourteenth books by Andreas Schott in 1624.
“C'est la première édition des élégantes lettres et préfaces de Paul Manuce, si souvent réimprimées depuis; elle ne contient que celles des lettres qui, dans les éditions suivantes, forment les trois premiers livres, et un petit nombre de préface. Ces lettres n'ont pas été réimprimées sans altération. Dès la deuxième édition faite en 1560, le nom de Flaminius disparoît d'une lettre adressée à Stephano Saulio, fol. 4. Dans des éditions ultérieures, d'autres noms ont été supprimés ou remplacés” (Renouard, op. cit., p. 271).
“Nel 1558 [Paolo Manuzio] fu coinvolto da Federico Badoer nel prestigioso progetto dell'Accademia della Fama, con l'incarico di stampare tutte le opere che l'istituzione avrebbe pubblicato. L'ambizioso programma del patrizio veneziano dovette ancora una volta dargli l'illusione di poter avere un ruolo importante in un'accademia che, nei desideri del fondatore, avrebbe dovuto avere un rapporto privilegiato con le istituzioni veneziane. Il segno di tale nuova progettualità lo conferma il fatto che nel 1558 Paolo pubblicò un'antologia delle sue lettere in latino, in un'elegante edizione all'insegna dell'Accademia della Fama, che conteneva in appendice una raccolta di praefationes: si trattava di ventuno dedicatorie che avevano accompagnato alcune delle sue più importanti edizioni e che, ancora una volta, testimoniavano le sue relazioni, non solo ai vertici della gerarchia ecclesiastica, ma anche tra i rappresentanti della diplomazia francese, con i quali era entrato in contatto tra gli anni trenta e quaranta” (L. Braida, Libri di lettere. Le raccolte epistolari del Cinquecento tra inquietudini religiose e ‘buon volgare', Bari, 2009, pp. 172-173).
“Das gedruckte Corpus der Briefe des Paulus Manutius [...] scheint als wichtiges Bindeglied zwischen italienischer und transalpiner Epistolographie zur Zeit des Späthumanismus eine Schlüsselstellung eingenommen zu haben. Offenbar fand es al