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Libri antichi e moderni

FATTI ATTENENTI ALL'INQUISIZIONE E SUA ISTORIA GENERALE E PARTICOLARE DI TOSCANA.

Per Anton Giuseppe Pagani, 1782

400,00 €

Pera Studio Bibliografico

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1782
Luogo di stampa
In Firenze
Editori
Per Anton Giuseppe Pagani
Soggetto
TESTI ANTICHI E RARI, TESTI ANTICHI. XV° - XVIII° secolo, TESTI ANTICHI PER ARGOMENTO
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Buono
Legatura
Rilegato
Copia autografata
No
Condizioni
Usato

Descrizione

Prima edizione. Cm.18,5x10,8. Pg.(2), 240. Sobria legatura in mz.pergamena con titoli e filetti in oro al dorso e piatti marmorizzati. Sparute fioriture. Esemplare in barbe. Due tavole fuori testo, in formato cm.17,7x22,7, uno strappo marginale alla prima stampa, raffiguranti rispettivamente il "Modo di applicare i tormenti, e la tortura né sotterranei dell'Inquisizione" e "Vestiture diverse de' Rei condannati dall'Inquisizione". . Edizione originale di un'opera che per il suo contenuto fu pubblicata in forma anonima, ed in seguito messa all'Indice. Stando al Melzi, autore del saggio è l'abate Modesto Rastrelli (Firenze, 1752-1814), ma Maria Augusta Morelli Timpanaro in "Autori, stampatori, librai: per una storia dell'editoria in Firenze nel secolo XVIII" (Firenze, Olschki, 1999), in modo assai documentato, ne individua l'autore in Francesco Becattini (Firenze, 1743-1813), così definito sul sito Ereticopedia: "Avendo deciso di fare dell'attività intellettuale la sua fonte unica di reddito, puntò tutto sul catturare l'attenzione di un vasto pubblico. Scrisse di tutto, dalle gazzette alle opere di teatro ai trattati geografici. Di particolare interesse sono le sue opere storiche, un esempio, si può dire, di storiografia popolare, che mirava ad incuriosire ed accattivarsi il lettore, soprattutto fornendo i dettagli più spettacolari e/o bizzarri e concentrandosi sui retroscena e gli intrighi". Nel volume, che prende spunto dall'abolizione dell'Inquisizione in Toscana decretata da Pietro Leopoldo proprio nel 1782, sono presi in esame i casi più celebri, quelli di Pietro Carnesecchi, Galileo Galilei, Aonio Paleario, Tommaso Crudeli, etc. Illuminante, al fine di comprendere l'epoca e il clima in cui il saggio vide la luce, è la descrizione che ne dà Domenico Moreni, senza citarne l'autore, nel 1805: "Questo è un Opuscolo dell'istesso conio di tanti, e tanti altri, che infestarono soverchiamente la Città nostra, anzi tutta la Toscana. Provida fu la Legge dei 15 Aprile 1802, che ristabilì le antiche rigorose Leggi, e così frenò l'illimitata Libertà di Stampa, la quale infiniti guai produsse al Trono, alla Religione, e al costume". L'opera fu ristampata a Napoli nel 1784, a Venezia nel 1786 e a Milano nel 1797. > Melzi, I, 397. Moreni, I 361. SBN segnala solo una edizione, sempre del Pagani, del 1783. Codice libreria 139278.