Dettagli
Anno di pubblicazione
1921
Autore
Onorato Umberto (Lucera 1898–Cassino 1967). Caricaturista E Scen, Ografo.
Soggetto
Umberto Onorato, Caricature, Federico Stella, Teatro
Descrizione
Foglio di carta (mm 192×151) applicato su cartoncino (mm 230×162), per la successiva pubblicazione sulla rivista “Il Travaso”. Al recto misure a lapis per il clichet. Rara caricatura di Federico Stella [Napoli 1835-1930*] "Attore del popolo", drammaturgo e impresario teatrale. Figlio d’arte, la madre fu ballerina di varietà, il padre Francesco (1799-1860), detto Ciccio, fu un acclamato Pulcinella. S. nacque prematuramente dietro le quinte del teatro Sebeto. A vent’anni sostituì il padre, gravemente ammalato, nel ruolo di Pulcinella. Ma la maschera gli andava stretta. Iniziò la propria carriera al teatro Fenice come primo attore “di giacca” e interpretò come primo attore lavori di Eduardo Minichini, spesso riduzione dei drammi di Francesco Mastriani, Crescenzo Di Maio e Salvatore Di Giacomo. Si unì alla compagnia di Gennaro Pantalena e divenne ben presto l’alternativa a Eduardo Scarpetta. Mentre S. si rivolgeva alla borghesia il nostro Federico Stella metteva in scena il popolo, lui che dal popolo proveniva. La sua casa fu il teatro San Ferdinando anticipando quel filone di teatro popolare che porterà al nascente Teatro d’Arte Napoletano e che si sarebbe concretizzato nel giro di pochi anni. Come drammaturgo scrisse: Rosella la spigaiola del Pendino ( 1892), Caterina la pettinatrice di San Giovanni a Carbonara (1893), La bella di Portacapuana (1895), La figlia del gatto (1899) e Graziella la lavandaia di Antignano (1902). Nel 1896 fu nominato cavaliere, da allora divenne per tutti don Federico Stella. * Cfr. Enciclopedia dello Spettacolo, fondata da Silvio D’Amico, Roma, Casa Editrice Le Maschere, 1962, vol. IX, p. 338. Per altri nacque a Napoli nel 1842 e morì nel 1927. Umberto Onorato (Lucera 1898–Cassino 1967). Disegnatore, scenografo, giornalista e critico. Caricaturista dal tratto essenziale e ironico, fu vicino al Futurismo per stile ed epoca. Ritrasse con acutezza i grandi dello spettacolo italiano del ’900 – da Totò a Anna Magnani, da Sofia Loren a Nino Taranto – cogliendone l’essenza con pochi tratti. Trasferitosi a Roma, esordì come scenografo nel 1928 nella compagnia di operette Riccioli-Primavera e proseguì, negli anni ’30 e ’40 a inventare costumi e scenografie per rilevanti compagnie italiane di prosa e di rivista, lavorò con artisti come Eduardo e Peppino De Filippo e Totò, con cui condivise anche anno di nascita e di morte. Collaborò con numerosi periodici e quotidiani: Il Dramma, Le grandi firme, Marc’Aurelio, Settebello e Cantachiaro e soprattutto Il Travaso delle idee. Illustrò il libro Modestia a parte… di Ettore Petrolini. Pubblicò un volume contenente diverse sue caricature Pupazzi (1920), Nuovo per queste scene (1931) e Cento pupazzi di teatro (1934). Morì nel 1967 in un incidente stradale, lasciando un’importante eredità visiva sulla scena teatrale italiana.