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Libri antichi e moderni

Faldella, Giovanni

Figurine

Tipografia Editrice Lombarda,, 1875

220,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1875
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Faldella, Giovanni
Pagine
pp. 251 [5 con indice e pubblicità editoriale].
Editori
Tipografia Editrice Lombarda,
Formato
in 16°,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Narrativa Italiana dell' 800
Descrizione
brossura originale verde acqua stampata in nero ai piatti e al dorso,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione. Esemplare più che buono (dorso brunito con piccole mancanze; piatti leggermente fioriti e con gore limitate; all’interno lievi fioriture alle prime e ultime carte). Timbretto ex libris «Giovannacci Giovanni» al piatto anteriore. «Titoli di racconti, poesie e bozzetti smozzicati, fantasie rinfratite, figurine da ridere sulle ventole, nel gesso, o sulle scatole dei fiammiferi, Novellino alla sola piccolezza e non per la forma candida e mignola del Trecento: – Eccovi questo libro, che mi trovai ammassato dopo cinque anni rotondi di osservazioni e di spigolature nel campo della realtà, cioè dal maggio del milleottocentosessantanove al maggio di quest’anno, per un intero ciclo di maggiolate, orazioni, ragli ed amori, che sono le voci più vivide della Natura». -- Così Giovanni Faldella presenta nella breve introduzione la propria raccolta di “figurine” – «raccoltina di bozzetti, se è prudente usare a un così alto livello un vocabolo tanto screditato» (Contini, Racconti della scapigliatura piemontese, p. 25) – ambientate nella campagna piemontese. Pubblicate nel 1875 dalla milanese Tipografia Editrice Lombarda, erano uscite in prima istanza, tra il 1873 e il 1875, sulla «Rivista minima», su «L’arte in Italia» e su «Serate italiane» (per un’analisi puntuale dei singoli racconti si veda Bermann, Giovanni Faldella’s Figurine). -- Opera tra le più rappresentative dello scrittore e giornalista di Saluggia, fu apprezzata, seppur con alcune riserve stilistiche, anche da Carducci, che così scriveva a Faldella il 19 aprile 1977: «Io credo che Ella sia il più potente e vero rappresentatore del vero nella odierna prosa narrativa, descrittiva e di fantasia. Sol che volesse guardarsi da certe esagerazioni di maniera, certe peregrinità preziose, ecc.!.» (si cita da L. Strappini, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 44, 1994, s.v. Faldella). -- Emerge fin da questo lavoro, nella dimensione caricaturale e nella capacità di attraversare registri differenti, uno dei tratti caratteristici di Faldella, ovvero il gusto per la tirata moraleggiante, che si ritroverà in molte delle sue opere successive. S. Bermann, «Giovanni Faldella's “Figurine”: One Hundred Years since», in «Italica», 51/1 (1974), pp. 3-19.
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