Dettagli
Anno di pubblicazione
1879
Pagine
pp. [8] 371 [1: errata corrige]; con mezzi fogli di guardia originali interfoliati con testimone che sporge dopo le prime e ultime due carte.
Editori
Gaetano Brigola e Comp. (Tip. Bernardoni di C. Rebeschini e C.),
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Narrativa Italiana dell' 800
Descrizione
copertina originale in brossura azzurro carta da zucchero stampata in nero ai piatti (al posteriore réclame della terza edizione di «Profili di donne» dello stesso autore) conservata entro elegante legatura novecentesca in mezza pelle color legno chiaro con grandi angoli (piatti profilati a secco e rivestiti in carta marmorizzata in tono ad effetto “onda spagnola”; dorso a cinque nervature con gligli impressi a secco negli scomparti, autore e titoli in oro al secondo e terzo scomparto; sguardie in cartoncino grigio chiaro);
Descrizione
LIBROEdizione originale.Eccezionale esemplare che conserva entrambi i piatti della rarissima copertina originale con la data «1879» sul piatto superiore (unica parte del libro a recare la data, tanto è vero che l’esemplare della Biblioteca di Verga senza copertina esposto alla mostra catanese del 1955 è registrato in catalogo come «s.a.»); leggere fioriture alla copertina, ai tagli e occasionalmente a qualche carta interna; per il resto a margini interi (187 x 115 mm), con le guardie originali e i loro testimoni: condizione rarissima.Rarissima princeps del primo romanzo dell’autore, e suo secondo libro di narrativa in assoluto, preceduto solo dalla raccolta di racconti «Profili di donne» (1877). Ispirata a un fatto di cronaca del 1875, l’opera causò scandalo al suo apparire, suscitando recensioni prevalentemente negative (la prima registrata da Raya data al 16 giugno) che non impedirono tuttavia all’edizione di andare esaurita nel giro di sei mesi, tanto che «Capuana prepara una ristampa con alcune correzioni di lingua e stile, ma una serie di contrattempi economici impedisce che essa venga pubblicata» (Paglieri, nota al testo dell’edizione moderna Mondadori). Andò in porto, invece, la profonda revisione pubblicata con Giannotta di Catania nel 1886 (sbaglia Raya p. 69 a datare 1885), poi ulteriormente rivista, con una prefazione originale e in edizione ormai definitiva nel 1889 presso lo stesso editore catanese. Da questo momento in poi la fortuna del romanzo è inarrestabile, tradotto all’estero e pubblicato da una manciata di editori popolari nel primo Novecento e finalmente acquisito da Treves nel 1930. -- Estremamente significativa la dedicatoria in epigrafe, «a Emilio Zola»: essa fu sottoposta all’approvazione dello scrittore francese e accettata dallo stesso con una lettera spedita da Médan il 17 maggio 1879, proprio a ridosso della stampa. Come ha evidenziato Davico Bonino nella brillante introduzione all’edizione di «Giacinta: secondo la 1° edizione del 1879» (Oscar Mondadori), la versione originale del romanzo «mescola e alterna tre moduli narrativi molto precisamente connotati: il romanzo erotico-mondano alla Dumas fils, quello sociale o di costume alla Balzac, e lo “studio di caratteri”, minuziosamente e scientificamente ricostruito, alla Zola. [.] Il primo articolo-manifesto [di Capuana] su Zola esce sul “Corriere della sera” del 10 marzo 1887, ed è una recensione entusiasta all’“Assomoir”. [.] Una più larga e minuziosa comprensione dell’universo zoliano è nella recensione a “Une page d’amour”, sempre sul “Corriere” del 20 giugno 1878. [.] È il positivismo, solidamente radicato nella cultura di Capuana, il vettore della sua adesione a Zola e al naturalismo. La prima “Giacinta” è permeata di scientismo positivistico [.]. A cosa e fin dove può condurre una donna bella, giovane, sensuale un trauma sofferto nell’infanzia e il senso di colpa che ne deriva? Il romanzo è, nelle intenzioni di Capuana, la risposta, secondo i canoni del più ortodosso naturalismo, a questa domanda».Raya, Bibliografia di Luigi Capuana, n. 512; Verga De Roberto Capuana, cat. della mostra 1955, p. 89