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Libri antichi e moderni

Amato Massimiliano

Gracceva. L'avventurosa vita del partigiano che salvò Pertini e Saragat

Arcadia Edizioni, 2024

17,10 € 18,00 €

Maremagnum.com

(Milano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2024
ISBN
9791256060801
Autore
Amato Massimiliano
Pagine
pagine 252
Collana
Storica
Editori
Arcadia Edizioni
Formato
In-8
Soggetto
1DST

Descrizione

Nome di battaglia: il Maresciallo Rosso. Giuseppe Gracceva, capo militare delle Brigate Matteotti a Roma e nel Lazio, fu uno dei protagonisti della lunga resistenza alle truppe di occupazione tedesca nella Capitale. In quei drammatici e sanguinosi 271 giorni, che andarono dall'11 settembre 1943 al 4 giugno 1944, egli diede prova di straordinario coraggio e intrepida determinazione. Su ordine di Pietro Nenni, fu lui - con Giuliano Vassalli, Alfredo Monaco, Filippo Lupis e Marcella Ficca -a organizzare e a portare a termine la più grande beffa che la Resistenza romana riuscì a fare a Priebke e Kappler: l'evasione di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat (due futuri presidenti della Repubblica), il 25 gennaio del 1944, dal carcere di Regina Coeli, dove erano rinchiusi da tre mesi. Catturato a sua volta agli inizi di aprile, Gracceva trascorse più di 50 giorni nella prigione tedesca di via Tasso, dove, benché sofferente per i postumi di una grave ferita a un polmone operata chirurgicamente con mezzi di fortuna, resistette eroicamente alle torture e alle sevizie a cui venne sottoposto, senza rivelare i nomi dei suoi compagni di lotta. La sua attività antifascista era cominciata nel Pcd'I nel 1922, a soli 16 anni: arrestato più volte per attività sovversiva, nel 1937 era stato condannato a cinque anni di carcere dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Nel 1939, mentre era rinchiuso nel carcere di Civitavecchia, lasciò i comunisti, sentendosi tradito dal patto Molotov-Ribbentrop. E nel 1943 partecipò alla ricostruzione del Partito Socialista, diventando intimo di Vassalli, Pertini, Nenni, Lizzadri e tutti i capi socialisti dell'epoca. Nel dopoguerra fu membro della Consulta Nazionale e insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare, col grado di Tenente Colonnello dell'esercito di Liberazione nazionale.Una figura leggendaria.
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