




Libri antichi e moderni
OBIZZI, Tommaso (1750-1803)
Gruppo di 8 lettere autografe, firmate, spedite dalla Villa e Museo del Catajo e da Venezia tra il 4 gennaio 1783 e il 28 luglio 1802. Cartacee di vario formato, per complessive 197 righe di testo.
680,00 €
Govi Libreria Antiquaria
(Modena, Italia)
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Dettagli
Descrizione
1) Catajo, 4.1.1783 (bifolio vergato solo sulla prima pagina, righe 19): “Eccellenza […] vi sono le tre urne vinarie, una delle quali è pregiabile per esservi il nome del Figulo, il scarabeo non lò mandatto […] di nuovo racomando la persona del Pitore Felice Boscherati […]”;
2) Venezia, 29.1.1783 al Sig. Ten. Leter in Padova (bifolio vergato solo al recto della prima carta, righe 17, indirizzo e tracce di sigillo di chiusura all'ultima pagina): “Fino da quando il Sig. Cavalier Giacomo Nani ora al governo di Padova, regalai al detto una iscrizione antica, di forma rotonda, con vari rilievi sopra […]”;
3) Catajo, 18.8.1783 (bifolio, vergato al recto e al verso della prima carta, righe 31+9);
4) Catajo, 6.12.1783 (bifolio su carta azzurrina vergato solo sulla prima pagina, righe 26): “Tanto mi sta a cuore l'accrescimento, l'accrescimento della sua bellissima racolta di pietre incise, che stimo mio dovere il mandarle avisatta, che certo Sartori dà Firenzuola Lombarda, al quale va la qui inclusa […] mi propose alcune medaglio in oro delle quali son anco in contrato e ancora mi propose varie pietre incise […]”;
5) Catajo, 7.12.1784 (bifolio vergato solo alla prima pagina, righe 21): “Ecc.mo Sig. Conte Mile obligasioni di bel nuovo le profeso per il favoritomi Catalogo dei di lei insigni Codici Greci, lo colocai nel mio picolo studiolo apreso gl'altri di tal genere di materia […]”;
6) Catajo, 2.10.1790 al Sig. Gio. Maria Sasso in Venezia (bifolio vergato solo alla prima pagina, righe 23, indirizzo e tracce di sigillo all'ultima pagina): “[…] Se allora dirà cosa vole del Corale lo guarderò volontieri e lo potrà tratenere apresso di Lei fino alla mia venuta a Venezia la Cronica della […]”;
7) Venezia, 10.11.1790 (bifolio su carta azzurrina vergato solo alla prima pagina, righe 20): “[…] Mi sono arivate tre casette di Coperchi etruschi, ne ho mandatti due alla Casa di V.E. quando mi verrà il rimanente farò parola con Lei […]”;
8) Catajo, 28.7.1802 al Sig. Gio. Maria Sasso in Venezia (bifolio vergato solo alla prima pagina, righe 31, indirizzo e tracce di sigillo all'ultima pagina): “[…] il mio Padoanino […] ben conservato, fu sempre giudicato dal detto e non dello Scaligero. Andrea la informerà a proposito di detto quadro […]”.
Il marchese Tommaso Obizzi, ultimo erede della nobile famiglia padovana degli Obizzi, visse per tuttta la vita presso l'avito Castello del Catajo vicino Padova. Tommaso fu un erudito collezionista e, tra i componenti degli Obizzi, quello che più di tutti si dedicò all'accrescimento delle collezioni di famiglia, andando a costruire quello che fu il Museo Obizzi. Rimasto senza eredi, decise di lasciare il castello e l'ingente patrimonio in essa contenuto, composto da diversi oggetti e collezioni d'arte quali medaglie, strumenti musicali, monete, sigilli, armi ed una cospicua raccolta di manoscritti e di circa 2000 libri a stampa, al duca di Modena Ercole III d'Este. L'intero patrimonio finì così, per accordi della famiglia d'Este, al futuro Francesco IV d'Austria Este, penultimo Duca di Modena e Reggio (cf. E. Corradini, Le collezioni e il museo di Tommaso Obizzi, in: “Gli Estensi e il Cataio. Aspetti del collezionismo tra Sette o Ottocento”, Milano, 2007, pp. 8-13; A.R. Venturi, La raccolta libraria di Tommaso Obizzi, corollario delle sue collezioni eclettiche, in: “Op. cit.”, pp. 101-115; P. Di Pietro & P. Baraldi, The Tommaso Obizzi del Catajo Collection in the Estense University Library of Modena: notes for the manucripts identification, in: “Art Libraries Section Satellite Meeting Papers”, Florence, 2009; D.B.I., 79, Roma, 2013, p. 59; Frati, Dizionario Bibliotecari e Bibliofili, 414).