Dettagli
Anno di pubblicazione
2009
Editori
Comune di Stregna
Descrizione
PRIMA EDIZIONE, volume trilingue italiano inglese sloveno. Il libro Guziranje, si presenta trilingue: Guziranje, come dire, «vendita ambulante, dalla Schiavonia veneta all’Ongheria con le stampe dei Remondini — z beneškega na Ogrsko s tiskovinami Remondini — from Venetian Schiavonia to Hungary with the Remondini prints». Il discorso sul fenomeno “guziranje” parte da lontano, da 260 anni addietro, quasi quarant’anni prima che Napoleone sconvolgesse l’Europa, quindi ancora in pieno dominio veneto sulla Schiavonia, che aveva ancora le sue Banche di Antro e Merso, l’autogoverno e l’autonomia amministrativa su tutto il territorio delle vallate slovene del Natisone. È la studiosa Alba Zanini che riferisce: «L’emigrazione stagionale dalla Schiavonia veneta o Benecia è praticata almeno dal 1750, ma sostanzialmente sconosciuta fino ad oggi. Dall’inizio della primavera gli uomini, non impegnati nei lavori agricoli, partono per i Balcani e l’Europa centro-orientale, dove vendono libri, stampe, carte decorate prodotte dalla ditta Remondini di Bassano del Grappa, e minuterie di ditte austriache». I venditori si organizzavano in compagnie e si dividevano i territori di influenza per evitare la concorrenza reciproca. Nel 1766 la ditta Remondini aprì a S. Pietro degli Slavi una filiale dove poter ordinare e farsi spedire la merce in ogni direzione verso l’Ungheria, la Moravia, La Galizia, la Transilvania, e così via. La scelta di questo centro nel cuore delle valli “schiavone” non fu certo casuale. Il libro, nella sua molto varia documentazione, riporta e spesso riproduce i ricchi cataloghi delle merci prodotte dai Remondini. Vi si trovano quindi riprodotte stampe in bianco e nero e policrome di ogni tipo, dalla carta con disegni più o meno geometrici a paesaggi, da immagini sacre a profane a caricature. particolarmente ricco il catalogo delle stampe eseguite con matrici in rame, in alternativa alle matrici in legno. L’elemento base riguardava le dimensioni; le più comuni erano le “imperiali” (cm 60×80), le “reali” (cm 40×60) e le “francesine” (cm 30×40) ed il loro costo dipendeva da diversi fattori a partire dal formato. Si tratta di un forte richiamo ad un passato particolare, di ulteriore caratterizzazione e specificità della vita dei nostri progenitori, che approfondito e ricomposto nel quadro storico potrebbe fornire un’immagine meno chiusa e montanara della gente delle valli. Ognuno di questi pionieri estivi raccoglieva nei suoi viaggi conoscenze, esperienze, capacità, stimoli nuovi e, riportando questo bagaglio a casa propria, arricchiva la società d’appartenenza. Brossura. Pp. 380. Ottime condizioni.