Histoire du Concile de Trente, ecrite en Italien et traduit de nouveau en françois avec des notes critiques, historiques et theologiques par Pierre François Le Courayer, Docteur en Théologie de l'Université d'Oxford, & Chanoine Regulier.

2 voll. in-4° (248x193mm), pp. (10), LXXV, 696; (2), 844, (4); legatura coeva p. pelle con titolo in oro su tassello e fregi in oro (stinti) su dorsi a nervetti. Tagli a spruzzo rossi. Frontespizi in rosso e in nero con fregi ornamentali incisi. Dedica a stampa alla Regina di Francia, seguita da una prefazione e da una biografia del Sarpi. Annotazioni del traduttore in calce al testo sarpiano. Restauri alle legature. Discreto esemplare. Traduzione francese del Le Courayer (1681-1776) di uno dei grandi capolavori della storiografia tardorinascimentale. Di modesta provenienza, Paolo Sarpi (Pietro il suo vero nome, Venezia, 1552-1623) si ascrisse nel 1565 all'Ordine dei Servi (o Serviti). Distintosi in numerosi campi dello scibile, anche scientifici, fu Vescovo di Mantova e, dal 1585 al 1588, Procuratore Generale dell'Ordine a Roma e Consultore di Stato della Serenissima, prima di incappare nelle maglie dell'Inquisizione e di essere accusato di eresia per i propri principi. L'Istoria', caratterizzata da una severa critica dell'ingerenza del papa nel potere temporale, costituisce la sua opera piu' rinomata, composta tra il 1608 e il 1616 e pubblicata a Londra con lo pseudonimo di Pietro Soave Polano. 'Il nucleo centrale della 'Istoria' e' costituito dalla preparazione e dallo svolgimento del Concilio, ma l'Autore spazia attraverso l'intera Europa seguendo le vicende della Riforma nei vari Paesi e senza perdere di vista i riflessi da questa prodotti nella politica interna ed esterna dei singoli Stati; e questa larga serie di eventi si configura nella sua mente come una vasta tragedia spirituale e politica ('Iliade del secolo'), in quanto il Concilio aveva mancato il suo scopo, ch'era quello di trovare un accordo tra Roma e la Riforma, e aveva invece rafforzato l'autorita' assoluta e incontrollabile del Pontefice, non solo nello spirituale, ma anche nel temporale' (L.Vigliani).