
Libri antichi e moderni
Gruppo Di Lisbona
I limiti della competitività
Manifestolibri, 1998
5,00 €
Barbacane Libri
(Udine, Italia)
Le corrette spese di spedizione vengono calcolate una volta inserito l’indirizzo di spedizione durante la creazione dell’ordine. A discrezione del Venditore sono disponibili una o più modalità di consegna: Standard, Express, Economy, Ritiro in negozio.
Condizioni di spedizione della Libreria:
Per prodotti con prezzo superiore a 300€ è possibile richiedere un piano rateale a Maremagnum. È possibile effettuare il pagamento con Carta del Docente, 18App, Pubblica Amministrazione.
I tempi di evasione sono stimati in base ai tempi di spedizione della libreria e di consegna da parte del vettore. In caso di fermo doganale, si potrebbero verificare dei ritardi nella consegna. Gli eventuali oneri doganali sono a carico del destinatario.
Clicca per maggiori informazioniMetodi di Pagamento
- PayPal
- Carta di Credito
- Bonifico Bancario
-
-
Scopri come utilizzare
il tuo bonus Carta del Docente -
Scopri come utilizzare
il tuo bonus 18App
Dettagli
Descrizione
Ricordate il rapporto sui limiti dello sviluppo, preparato dal Club di Roma", negli anni '70? Esso è stato, per molti anni, un punto di riferimento (non importa se in negativo o in positivo, per affinità o per contrasto) necessario a chiunque volesse capire le tendenze della società fordista. Il testo elaborato dal «Gruppo di Lisbona» si candida ad assolvere una funzione analoga per il tempo nostro. È un'analisi d'insieme, economica e sociologica, dell'epoca postfordista. Un'analisi non disgiunta da previsioni e prognosi. Mondializzazione, smantellamento del Welfare, crisi strutturale dell'occupazione, elasticità del processo produttivo, esplosione dei localismi, ansiosa ricerca di identità, governo globale dell'economia, la nuova alleanza tra impresa e lo stato; il catalogo è questo, questa l'agenda imposta da un'innovazione paragonabile per molti versi alla prima rivoluzione industriale. In particolare, il Rapporto (finora circolato in un ambito ristretto come pubblicazione del Cnel) si sofferma sull'ideologia della competitività e sulle sue patologie. Può il principio di competizione (un termine che, paradossalmente, in origine significava "cercare insieme") regolare la distribuzione e l'uso su scala planetaria delle risorse materiali e immateriali? O è destinato e rivelarsi un boomerang nella situazione in cui ogni prodotto dell'attività umana è già sempre "made in the world"?
(dalla quarta di copertina)