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Libri antichi e moderni

Manzoni Alessandro

I Promessi Sposi, Storia milanese del secolo XVII, scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni. Storia della Colonna infame

Società Editrice Sonzogno, 1915

300,00 €

Perini Libreria Antiquaria

(Verona, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1915
Luogo di stampa
Milano
Autore
Manzoni Alessandro
Editori
Società Editrice Sonzogno

Descrizione

duplice filetto. Antiporta figurata, vignetta al frontespizio incise finemente in legno, capilettera parlanti e testatine, oltre 450 eleganti silografie, tratte da disegni di Francesco Gonin ed altri. Tela rossa editoriale titolo in oro e medaglione con ritratto del Manzoni impressi a piatto e dorso. Ristampa dell'edizione originale "Quarantana" del romanzo nella sua versione definitiva, successiva al risciacquo dei panni in Arno, oltre che della prima edizione illustrata, accresciuta dalla Storia della colonna infame. Per l'elegante veste editoriale e il raffinato apparato iconografico, Manzoni, che seguì pedissecuamente ogni fase della realizzazione della sua opera, fece delle accurate scelte. Dopo l'esperienza, in prima battuta con il celebre pittore Francesco Hayez che doveva occuparsi delle illustrazioni, e gli esiti delle prime prove furono talmente deludenti che lo stesso Hayez si ritirò dall impresa; Manzoni allora si affidò al genio del giovane torinese, amico di famiglia, Francesco Gonin: disegnatore eclettico, capace di spaziare dai ritratti di personaggi alle vedute, fino agli scorci urbani più animati, egli realizzò la maggior parte delle oltre 400 vignette che corredano il testo; con l'aiuto di altri disegnatori: Paolo Riccardi, Giuseppe Sogni, Luigi Riccardi, Luigi Bisi e Federico Moja. Manzoni fu talmente soddisfatto del lavoro, che arrivò a definire Gonin "ammirabile traduttore" della sua opera. Anche per la realizzazione delle tavole arrivarono dall'estero un team di importanti incisori: i francesi Berndard, Pollet e Loyseau, e l'inglese Sheers e fu necessario importare anche tutta la strumentazione per l'impressione, compreso il torchio Stanhope con un torcoliere esperto in grado di maneggiarlo. L'opera Manzoniana termina con l'aggiunta del saggio la "Storia della Colonna infame". Una prima stesura della "Colonna" risale al 1823, al tempo del "Fermo e Lucia", ma solo con la quarantana questo prezioso saggio di letteratura storica vide la luce in edizione originale. L'opera descrive il malgoverno lombardo amministrato dagli spagnoli ai tempi della peste del 1630, in particolare, l'obiettivo di Manzoni fu di criticare le scelte della giustizia penale dell'epoca, dell'uso della tortura per arrivare alla verità. Esemplificando il processo intentato contro i supposti due "untori" Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora. Oltre alle cronache del tempo, e alle trascrizioni delle deposizioni di alcuni indagati, la fonte principale di Manzoni furono le "Osservazioni contro la tortura" (1804) del celebre pensatore illuminista Pietro Verri. Bell'esemplare ad ampi margini, usuali saltuari arrossamenti lievi della carta. Legatura ben conservata, controguardia iniziale e folgio col ritratto parzialmente scuciti. Per la prima edizione: Biancardi-Francese p.289; Fumagalli, 228; Parenti, Prime ediz. p.331: E' la prima ed. del testo del romanzo riveduto e della Storia della Colonna Infame; Parenti, Rarità., I pagg. 214-6. Vismara, 57. <BR>
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