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Libri antichi e moderni

Bozza Bernardo

Il celebre altitonante Conte Bacucco. Orazione panegirica. con l'aggiunta della Tipografica descrizione dell'incombustibile città di Antiochia; Albero della Bacuccaria famiglia; Testamento indeclinabile del q. Conte Bacucco, parto inanimato.

Dai Tipi di Giuseppe Molinari, 1821

40,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1821
Luogo di stampa
Venezia
Autore
Bozza Bernardo
Editori
Dai Tipi di Giuseppe Molinari
Soggetto
Letteratura satirica, Oratoria
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-16°, pp. 86, cartonatura posteriore con titolo manoscritto su tassellino cartaceo al piatto. Segue, alla c. D8 (p. 63): La Bozzaide, opera etimologica, enciclopedica, e tipografica. Descrizione della celeberrima incombustibile città di Antiochia albero della antiquatica Bacuccaria famiglia, testamento del q. mai sempre inesorabile Conte Bacucco ultimo rampollo della Bacuccaria illustre prosapia. Opera assai utile agl'Ignoranti, di gran profitto agli studenti, e d'onore, consolazione, e gloria, alla erudita non che proterva popolazione'. Fioriture sparse quanto leggere. Settima edizione di questa celebre satira, imitante nei modi le consimili produzioni dell'età barocca, diretta contro gli oratori del tempo 'ampliata, corredata, ed accresciuta con simboliche erudite annotazionim marittime, Filosofiche, Orientali'. L'operetta (attribuita al suo apparire alla penna del Cesarotti) fu data alle stampe primamente nel 1762. Scrisse di essa Cesare Cantù nel suo celebre libro L’Abate Parini e la Lombardia nel secolo passato (Milano, 1854): 'Bernardo Bozza di Monselice. nel 1762 stampò Il celebre altitonante conte Bacucco, orazione panegirica, contrafacendo il metodo barocco, le inette divisioni, il gonfio esporre, il cadenzato periodare, l’incongruente argomentare, l’accozzato e assurdo epitetare, l’abusato e ignorante citare degli oratori del suo tempo; libro più volte ristampato. e lodato molto; ma privo di quella finezza che forma il merito dell’ironia, e troppo abbandonato alle esagerazioni che son il campo della buffoneria'. Il Bozza (Monselice, 1734-Padova, 1817), dopo alcuni incarichi nell'amministrazione del suo paese natio, si dedicò alla letteratura satirica e, dopo essere rimasto vedovo, abbracciò lo stato ecclesiastico. Fra gli altri suoi scritti: Il vecchio ammalato; Diverse opinioni de Medici. Graesse, I, 516. Melzi, II, p. 307: 'Questa satira, che prende di mira i difetti degli oratori del tempo in cui fu scritta, venne giudicata al suo comparire lavoro dell'abate Cesarotti. Sei edizioni ne furono eseguite, l'ultima delle quali, cioè quella di Padova 1821, sembra un rifacimento, tranne le divisioni e l'ordine delle parti che vi sono conservati'.
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