Il dito dell'anarchico. Storia dell'uomo che sognava di uccidere Mussolini.

229 p. ; 22 x 15 cm. Il 1900 fu un anno importante. Il 29 luglio re Umberto I veniva assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci. Alle elezioni del nuovo Parlamento italiano le sinistre riportavano un notevole successo. Giovanni Giolitti preparava il suo ritorno alla politica e Benito Mussolini compiva 17 anni. Quello stesso anno, il 31 agosto, nasceva Gino Lucetti. "Un uomo contro", un anarchico in terra di anarchici. Da quel suo particolarissimo punto di osservazione, Gino Lucetti vide crescere e avanzare il fascismo. Guardò sfilare la Marcia su Roma, assistette indignato alle ronde fasciste e alla pigrizia della maggioranza che accettò il nuovo corso. Comprese che vi era una soluzione soltanto per arrestare quella inarrestabile avanzata della tirannia. La più estrema, la più violenta: uccidere Mussolini. E lui ci provò. Si preparò con cura, mise in pericolo tutto quello che aveva, rinunciò alla sua terra e all'amore della "sua sartina". Il suo non era soltanto un sogno, era una necessità violenta e ossessiva, l'unica strada per dimostrare a se stesso e al mondo che la forza di un ideale vale più di ogni cosa, più della propria vita. Con la collaborazione di Elisabetta Masso. Legatura editoriale, coperta monocolore nero in cartone rigido plastificato lucido. Sovraccoperta illustrata e colorata plastificata lucida. Codice libreria 9847.