Il libro ascetico della Giovane Italia.

Libro edito per la prima volta nel 1923. Indice: - A nostra madre l'Italia. A nostra donna l'intelligenza; - La parola di Farsaglia (1895); - Comandamenti della patria celestiali e terrestiali, nel culto dell'aspettazione (1896); - Laude dell'Illaudato (1897); - Il sasso contro l'eroe (1898); - Esempio italico del genio vittorioso, esposto ai giovani d'Italia (1901), - Imagine dell'Italia, apparita presso il sepolcro d'un suo grande figlio (1907); - Effigie dell'Italia, rialzata su la riva destra del suo fiume santo (1917); - Primavere sacre dell'Italia alata,e ripudio dell'Occidente (agli aviatori in centocelle, 9 luglio 1919); - Commento meditato a un discorso (I. Ventilabrum in manu eius; II. Il cemento romano; III. L'Epifania dello spirito; IV. Il raggio e l'aureola; V. Inextricabilis error; VI. La sibilla senza volto; VII. L'uomo dalla mano secca; VIII. Il suggello e la cicatrice; IX. Il sorriso d'Italia, X. De profundis clamavi ad te, Patria; XI. Il Diario della Volontà delirante e della Memoria preveggente, XII. Percussus elevor. Contusus exulto); - Agli uomini milanesi per l'Italia degli Italiani; - Messaggio del convalescente agli uomini di pena; - Tre preghiere dinanzi agli altari disfatti (- Offerta, - La preghiera di Doberdò, - La preghiera di Sernaglia; - La preghiera di Aquileia); - Sette documenti d'amore (- Il Vittoriale. Meditazione del 16 agosto 1919, - Laude della povertà per il Natale fiumano del 1919, - Difesa dei lavoratori assunta a Fiume d'Italia il 9 aprile 1920, - Discorso ai Signori della Corte pronunziato in Fiume d'Italia il 6 giugno 1920, - "Suso in Italia bella". Meditazione nel Trigesimo dell'Esodo < 18 febbraio 1921>, - Frammenti di un colloquio avvenuto in un giardino del Garda il 10 giugno 1922, - Canto di festa per Calendimaggio cantato nell'anno primo del nuovo secolo 1900); - Commiato del canto (I. Prodigim canit, II. Agli uditori della parola, III. "Passa. Cammina. Va.", IV. La ferita coronale, V. I segnali dell'erba, VI. Nostra Monumenta Doloris, VII. Cantano i morti con la terra in bocca e le carene valicano i monti.