Commentario : A cura di Andrea De Marchi. Saggi di Andrea De Marchi, Davide Gasparotto, Federica Toniolo, Laura Nuvoloni, Beatrice Bentivoglio-Ravasio e Laura Malfatto. Modena, 2008; ril., pp. 336, ill. col., cm 15,5x21,5. (La Miniatura). Il Libro d'Ore Durazzo Genova, Biblioteca Civica Berio, m.r. C.f. Arm. I Il Libro d'Ore Durazzo, così chiamato dal nome del suo ultimo proprietario, è un piccolo capolavoro del pittore e miniatore Francesco Marmitta. Un'opera sorprendente che si distingue da ogni altro codice devozionale a uso privato per due peculiari caratteristiche: l'impiego della pergamena purpurea e la crisografia, cioè la scrittura a lettere d'oro, qui tracciata da un maestro dell'arte calligrafica, Pietro Antonio Sallando, docente presso l'Università di Bologna. L'orefice della pagina miniata Artista splendido e sontuoso, dotato anche come orafo e intagliatore, il parmense Francesco Marmitta (1462/1466 ca. 1505) profuse le sue capacità in opere superbe tra cui, oltre al Libro d'Ore Durazzo, il bellissimo Messale di Domenico della Rovere del Museo Civico di Torino. Nelle pagine dei suoi capolavori, oltre a una delicata sensibilità di tocco e a spiccate doti paesistiche, sfoggiò la sua predilezione per gemme, medaglie e cammei, miniati con squisita fattura. Una meravigliosa decorazione La meditata ripresa della tradizione classica, evidente nell¿uso della porpora e delle lettere d¿oro, è confermata dal lessico ornamentale costituito da panoplie,medaglie, cammei e bucrani,mentre il linguaggio pittorico del Calendario e degli Uffici dellaVergine rivela un aggiornamento sulle ultime acquisizioni della cultura figurativa bolognese, con particolare attenzione ad Amico Aspertini. La raffinata legatura L¿elegante ed elaborata legatura in argento cesellato e sbalzato con parti dorate, su fondo in velluto purpureo è coeva al codice, con cui condivide il gusto della decorazione. Splendida la profusione di motivi classicheggianti a palmette, racemi di acanto, spighe, grappoli d¿uva, vasi, mascheroni, scarabei e bucrani. Sui fermagli argentei, due piccoli rubini. Il sito dedicato all'opera: www.oredurazzo.it L¿opera è accompagnata da un volume di commento a cura di Andrea De Marchi, con contributi di Beatrice Bentivoglio-Ravasio,Andrea De Marchi, Davide Gasparotto, Laura Malfatto, Laura Nuvoloni e Federica Toniolo + Consulta l'indice del Commentario Libro d¿Ore Durazzo. Commentario al codice Genova, Biblioteca Civica Berio Codice m.r. Cf. Arm. I Commentario al Codice a cura di Andrea De Marchi L¿OPERA Il volume, che esce in occasione della pubblicazione del facsimile Panini dell¿Offiziolo Durazzo, è il più esauriente e aggiornato commento storico-critico su questo bellissimo codice miniato, capolavoro del pittore, miniatore e orafo parmense Francesco Marmitta. Un¿opera di straordinaria bellezza, caratterizzata, oltre che dalla raffinatissima decorazione, dal fondo purpureo della pergamena, dalla scrittura a lettere d¿oro, opera del calligrafo Pier Antonio Sallando, e dalla stupenda legatura in argento dorato e pietre preziose. Attraverso il commento dei mag giori specialisti della miniatura rinascimentale, e in particolare del Marmitta, questo volume colloca l¿Offiziolo Durazzo nel contesto storico e culturale dell¿arte italiana tra Quattro e Cinquecento, offrendo una serie di spunti interpretativi di ragguardevole interesse, primo fra tutti il collegamento tra il celebre "Ritratto di collezionista" del Parmigianino, in cui il codice compare in mano all¿effigiato, e una possibile committenza da parte di Troilo de¿ Rossi di San Secondo. GLI AUTORI Il volume è a cura di Andrea De Marchi, professore associato di Storia dell¿arte medievale all¿Università di Firenze e autore con Andrea Bacchi di una fondamentale monografia su Francesco Marmitta (Allemandi, Torino 1996). Nella stesura del volume è stato coadiuvato da Davide Gasparotto, storico dell¿arte, attualmente attivo alla Galleria Nazionale di Parma; Federica Toniolo, docente di St