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Libri antichi e moderni

PETRARCA, Francesco

Il Petrarcha (Canzoniere – Trionfi). 

Impresso in Tusculano appresso il Laco Benacense, per Alessand, 1521

11500,00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)
Chiusi per ferie fino al 29 Agosto 2025.

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1521
Luogo di stampa
Tusculano
Autore
PETRARCA, Francesco
Pagine
pp.
Editori
Impresso in Tusculano appresso il Laco Benacense, per Alessand
Soggetto
Libri Antichi
Stato di conservazione
Buono
Legatura
Rilegato
Condizioni
Usato

Descrizione

>in-24, (100x50 mm),  ff. 162 (num I- CLXI, (1), iI, il colophon è al verso di T2). Rispetto ad altri esemplari collazionati sono presenti varianti con errori di paginazione ai ff. R5 (num. CXXXII, invece di CXXX) e V5 (num. CLVI invece di CLXI). Di notevole interesse è la legatura coeva in marocchino rosso scuro, con i piatti decorati upside-down: la doratura è identica ma ribaltata e le iniziali S e B sono leggibili in entrambe le direzioni. Il dorso muto è con due nervi e pochi filetti a secco. I piatti sono decorati da un grande fregio floreale al centro e 4 più piccoli agli angoli, da due riquadri di filetti in oro e da ben 10 riquadri a secco; in alto e in basso le due iniziali  S e B, che sono  impresse upsidedown sul piatto posteriore, tagli cesellati.  Sulla sguardia anteriore note a matita del libraio Giuseppe Martini  (asta 1934) e nota di possesso di Arturo Tildman, seguito dai versi "Dice mia Donna, e'l suo dir, è il mio cuore / Questa è lingua di cui si vanta Amore." tradotti dalla Canzone di Milton "language in which in which love delights". Il Reverendo Tildman (1792-1868)  fu diplomatico a Palermo e Messina intorno al 1850.
Utilizzando un carattere ibrido tra il tondo e il corsivo, da lui disegnato, in uno specchio di stampa di 84 x 39 mm, Paganini introdusse un piccolo formato quasi ignoto prima di allora - in 24° - stampando in formato in-ottavo su un foglio tagliato in tre parti con un carattere di 2,4 mm per linea, che rendeva necessario l'uso di lenti e pinzette per la composizione tipografica. Elemento distintivo (e vincente) di questi editori furono senz'altro le loro collane di pubblicazioni con caratteristiche editoriali unitarie: Petrarca era stato l'autore con cui nell'aprile del 1515 il Paganini aveva scelto di inaugurare a Venezia la propria collezione in “picciola formetta di novo e bellissimo carattere di letere, le quali alla penna assomigliano”. Il Canzoniere era un classico amato dalle dame colte e alcune, come l'Eleonora di Toledo ritratta dal Bronzino, vollero farsi ritrarre con il leggiadro petrarchino fra le dita. Secondo Angela Nuovo “La collezione in ventiquattresimo è uno dei nodi dell'editoria di Alessandro: le è affidato un programma preciso e coerente… converrà tenere presente le invenzioni e gli spunti fecondissimi di Aldo e da questi ricostruire un disegno che, con mira più modesta, tempestivamente rispondeva alle nuove esigenze dei lettori, e quindi anche all'innegabile ridimensionamento della grande scuola umanistica italiana". Dopo alcuni esperimenti di stampa a Salò, nel 1517 si trasferì a Toscolano e sulle rive del Garda pubblicò ancora una decina di edizioncine e, proprio nella dedica a Isabella Gonzaga modificata per il Petrarca del 1521, specificò che «con ogni ingegno mio, ogni sapere operando, credo haver migliorato di sorte che senza ammenda e con più vaghezza dell'opera leggere si potrà». Luigi Balsamo aveva esaltato l'elevato sperimentalismo di Alessandro e questo minuscolo carattere da molti definito 'bizzarro'. Paganino ebbe un'enorme richiesta per il Petrarchino e ne fece un'alta tiratura, ma i volumi di picciola formetta furono letteralmente consumati dai lettori. La rarità delle copie rimaste fa sì che sia censita in sole 5 biblioteche italiane e non sia posseduta dalla BNF. In fine sono posti gli indici e alcuni versi di Cino da Pistoia, Cavalcanti e Dante.
Volume veramente fuori dall'ordinario, probabilmente rilegato come dono a una gentildonna. Si conoscono esempi di legature “dos-à-dos” oppure denominate “tête-bêche”, che però presuppongono l'unione di due testi, ruotati di 180 gradi. Non abbiamo reperito rilegature paragonabili a questa, in cui anche le iniziali del proprietario, S e B in questo caso, siano leggibili in entrambe le direzioni. Hortis 42; Bologna 351. Fiske/Fowler, 91. Marsand, 349. Ley, f. 118. Angela Nuovo, La parte veneziana della collezione in 24esimo di A. Paganino p. 37-62 e 81-106 "In questa innovativa veste, stampò alcuni testi fondame
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