Il Visitatore del Povero. Opera premiata all'Accademia di Lione nel 1821, e dall'Accademia di Lione del 1821, e dall'Accademia Francese che le decretò il premio istituito dal Signore di Montyon per l'opera ricnosciuta la più utile ai costumi. Seconda edizione milanese della prima traduzione italiana sulla terza edizione francese riveduta ed aumentata premessi alcuni cenni sullo stato della pubblica beneficenza nel Regno Lombardo - Veneto riveduti ed aumentati. del Conte Folchino Schizzi

In-8° (236x145mm), pp. LXIV, 384, (2), brossura editoriale con titolo entro bordura (minimi restauri al dorso e piatto posteriore rifatto in carta consimile a quella della brossura originale). Ritratto dell'autore all'antiporta inciso su acciaio da Gallina. Usuali fioriture, ma bell'esemplare in barbe. 'Seconda edizione milanese della prima traduzione italiana sulla terza edizione francese riveduta ed aumentata' di 'Le Visiteur du Pauvre' (Parigi, 1820), una delle più celebri opere ottocentesche sul pauperismo e l'assistenza ai poveri e ai mendichi. Il Gerando (Lione, 1772-Parigi, 1842) analizza in dettaglio il pauperismo, le istituzioni volte a soccorrerlo e la legislazione in merito in Francia e nel resto d'Europa, Il libro è frutto della lunga esperienza dell'autore nella direzione degli ospizi parigini, delle case per sordomuti e in altre istituzioni assistenziali e previdenziali della Francia dell'età della Restaurazione, sia a livello pubblico che a livello privato. 'Le traité. a été placé par les ecoonomistes au premier rang des ouvrages sur le paupérisme et la charité publique' (Coquelin & Guillaumin, I p. 916). Importante, in questa edizione italiana, la vasta prefazione del traduttore alle pp. in nn. romani, in cui lo Schizzi indugia sul Lombardo-Veneto, polemizzando vivacemente con Melchiorre Gioja in merito alla questione delle case di lavoro e fornendo interessanti notazioni su ospizi e manicomi, in particolare su quello di Reggio Emilia. Cfr. (ed. francese): Coquelin & Guillaumin, cit. Palgrave, II, 196: 'A powerful book'. Einaudi, 2526. Granier, 114. McCulloch, p. 304.