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Libri antichi e moderni

Ponza Michele

L'Annotatore Piemontese ossia Giornale della Lingua e Letteratura Italiana. Volume Primo - Secondo - Quinto - Sesto

dalla Stamperia Reale, 1835-1837

150,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)
Chiusi per ferie fino al 28 Agosto 2025.

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1835-1837
Luogo di stampa
Torino
Autore
Ponza Michele
Editori
dalla Stamperia Reale
Soggetto
Piemonte, Giornali e periodici, Critica e linguistica
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Come nuovo
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

4 voll. in 3 tomi in-8° (208x135mm), pp. (4), 388; 408; 412, (2); i primi 2 voll. sono legati all'epoca in p. pelle marrone marmorizzata con titolo, filetti e ricchi fregi in oro su dorsi a nervetti; il quinto ed il sesto vol. sono raggruppati in un unico tomo in legatura anch'essa coeva in m. pelle verde cupo con titolo e filetti dorati al dorso e piatti marmorizzati. Tagli a spruzzo. Fra le pp. 394-395 del quinto vol., una tavola litografica ripiegata incisa da Doyen raffigurante il Beato Valfrè fra gli angeli e la Madonna con il Bambino Gesù. Ottimo esemplare. Raccolta del primo, del secondo, del quinto e del sesto volume in edizione originale di questo celebre giornale letterario atto a promuovere fra i cittadini lo studio ed il buon uso della lingua italiana. Fra i collaboratori del periodico (di cui uscirono nel complesso 11 volumi, l'ultimo dei quali nel 1840) figurarono Cesare Balbo, Giuseppe Manno, Luigi Cibrario, Federigo Sclopis, Lodovico Sauli, ecc., con recensioni, saggi grammaticali di lingua e dialettali, articoli di vari argomenti letterari e storici, in particolare attinenti alla cultura subalpina del tempo. Il Ponza (Cavour, 1772-Torino, 1846) di nobile famiglia cavourese, dedicò la sua intera esistenza allo studio della lingua piemontese, pur asserendo fermamente che, in pieno Risorgimento, fosse necessario condividere innanzitutto la stessa lingua per 'fare gli italiani', superando così gli angusti steccati del regionalismo linguistico. Fu favolista dialettale, maestro di grammatica e Prefetto delle Scuole di Porta Nuova a Torino, letterato e filologo. 'Prove d'acuto ingegno, di pronto immaginare, di stile nervoso, vivace, colorato e frizzante ne diede molte in ogni tempo, in versi e in prosa. Ma la sua fama cominciò nel 1828 quando. richiamò col suo Annotatore degli errori di lingua certi imberbi supercritici allo studio della grammatica. L'Annotatore fu per qualche anno un buon giornale, ed ebbe il merito d'essere stato il primo a dar l'esempio in Piemonte di più libere discussioni', scrisse di lui il Cibrario. Manno, I, 3531. Clivio, n. 312: 'Diretto da Michele Ponza, con frequenza mensile (6 fascicoli formano un volume). Quasi ogni volume contiene una sezione di 'Voci e frasi piemontesi fatte italiane'.
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