In-12° (163x95mm), pp. (4), XVIII, 487, (5) di errata e privilegio, (2) bianche, legatura coeva in pieno vitello marmorizzato con doppio filetto a freddo lungo il perimetro dei piatti, dorso a nervetti con titolo in oro su tassello, filetti e ornamenti floreali in oro entro scomparti. Tagli a spruzzo rossi (macchie al taglio centrale), sguardie marmorizzate. Segnacolo. Vignetta xilografica al titolo. Testatine e capilettera ornati o arabescati incisi su legno. 2 tavv. incise da Desbrulins f.t., di cui una ripiegata. Ottimo esemplare. Edizione originale e unica di questa importante disamina dei colori condotta in risposta alle teorie newtoniane; l'indagine del gesuita Castel (Montpellier, 1688-Parigi, 1757) trascende il semplice àmbito dell'ottica per abbracciare anche l'estetica e la tecnica pittorica, l'arte tintoria e la musica. Il Castel sottopose ad un'acuta critica la descrizione spettrale compiuta da Newton del colore prismatico, osservando che i colori della luce suddivisi dal prisma dipendevano dalla distanza dal prisma e che, pertanto, Newton stava prendendo in esame soltanto un caso particolare (tale argomentazione fu poi ripresa da Goethe, attento lettore della presente opera, nella sua 'Teoria dei Colori'). Particolarmente originali sono le teorie qui esposte proprio in relazione ai legami tra i colori e la musica, influenzate da quelle di Athanasius Kircher sulla luce e da quelle di Rameau sulle proporzioni armoniche, che sfociarono poi nell'ideazione da parte del Castel del 'clavicembalo oculare', singolarissimo strumento musicale (che il Castel eseguì anche in diversi concerti pubblici) in cui la percussione dei tasti doveva produrre colori in alcune ampolle, dipingendo i suoni con i colori ad essi corrispondenti in modo che, a detta del suo inventore, un sordo avrebbe potuto gioire della bellezza di una musica tramite i colori ed un cieco avrebbe potuto ammirare di riflesso i colori attraverso i suoni. 'Quello che realizzava di fatto era un primo tentativo di trasferimento del fenomeno dallinterno allesterno, tramite una prima meccanica forma di 'interfaccia', vero antecedente, cioè, delle attuali 'macchine della sinestesia' (Mario Costa, Lestetica dei media, Roma, 1999, p. 81). Le teorie del Castel influenzarono, oltre che il già accennato Goethe, Rousseau, Montesquieu, l'abate di Saint Pierre, Telemann (la sua descrizione dello strumento è riportata in fine del presente libro) e Voltaire, che, in una lettera a Rameau del 1738 scrisse: 'Cet homme fait de la musique pour les yeux. Il peint des menuets et de belles sarabandes. Tous les sourds de Paris sont invités au concert qu'il leur annonce depuis douze ans'. Indice: Observation sur le noir et sur le blanc, sur la distinction précise du coloris et du clair-obscur - Nature générale et l'origine des couleurs relativement au clair-obscur et sur le noir-couleur - Génération harmonique des couleurs où l'on commence à découvrir les trois couleurs primitives de la nature - Sur la manière de composer toutes les couleurs avec les trois primitives - Démonstration de tous les degrés possibles harmoniques et pittoresques du coloris - Sur le cercle des couleurs où l'analogie des couleurs avec les tons de la musique se fait bien sentir - Cercle des couleurs applicable aux divers arts - Application à la teinture - Des degrés du clair obscur - Application de la théorie du clair-obscur aux arts, surtout à le peinture, à la teinture et aux manufactures - Réunion du coloris et du clair-obscur - Plan d'un cabinet universel de coloris et de clair-obscur. La seconde partie est composée de : Mémoires pour l'optique physique des couleurs (lettre de M. D** au R. P. Castel, réponse du Père Castel - Seconde lettre du Père Castel à M. D** sur le faux des expériences d'optique du célèbre Newton - Principes physico-mathématiques de la nature dans la réfraction de la lumière - Description de l'orgue ou clavecin oculaire par le célèbre M. Telleman - etc. Conlon, 40:370. Poggendorff, I, 394. DSB, III, pp. 114-115: 'Castel's ocular harpsichord helped to spread his fame much more than his scientific reputation did. - He was probably the most vociferous opponent of Newtonian science during the second quarter of the 18th century in France'. De Backer / Sommervogel, II, 831, 11. Dawson 1238.