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Libri antichi e moderni

Marotta Giuseppe –

L’oro di Napoli.

Bompiani, 1949

48,00 €

COLONNESE Studio Bibliografico di Vladimiro Colonnese

(Napoli, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1949
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Marotta Giuseppe –
Editori
Bompiani
Soggetto
Letterataura

Descrizione

In-8° (cm 24), pp. 329-[3]. Leg. edit., soprac. ill. con 8 tavv. a colori f.t. di Riccardo Manzi. Alcuni disegni a biro alla carta b., a p. 63-64 risulta asportata una parola, con taglio anomalo della carta.Tracce d’uso alla soprac. Interno in buone condizioni. Prima rara edizione illustrata. Conserva cedolina editoriale promozione del libro “Il Califfo Esposito” di G. Marotta e B. Randone, al verso pubblicità della rivista “Sipario”. L’oro di Napoli è una raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, pubblicata nel 1947. Il volume raccoglie trentasei “elzeviri” di Marotta, in precedenza pubblicati sul Corriere della Sera. Le storie ruotano intorno a personaggi che si muovono sullo sfondo della città di Napoli. Dal libro è stato tratto l’omonimo film in sei episodi, diretto da Vittorio De Sica (1954). Giuseppe Marotta (Napoli 1902 – ivi 1963). Scrittore, giornalista, sceneggiatore e paroliere italiano. Collaborò a varî periodici e giornali, fra cui il Corriere della sera. I suoi volumi di narrativa, per lo più racconti napoletani di ispirazione anche se l’ambiente non è sempre tale, hanno un’intonazione fra malinconica e caricaturale che si traduce, nei momenti più felici, in una sorta di umorismo barocco (L’oro di Napoli, 1947; San Gennaro non dice mai no, 1948; A Milano non fa freddo, 1949; Pietre e nuvole, 1950; Gli alunni del sole, 1952; Coraggio guardiamo, 1954; Salute a noi, 1955; Mal di galleria, 1958; Gli alunni del tempo, 1960; Le milanesi, 1962; Il teatrino del Pallonetto, post., 1964; ecc.). Si occupò anche di cinema, sia come sceneggiatore, sia come critico, ma di una critica che si risolve spesso in uno spettacolo personale, carico di humour (Questo buffo cinema, 1956; Marotta-ciak, 1957; Facce dispari, 1963; ecc.). Riccardo Manzi (Fondi 1913 – Milano 1991) è stato un vignettista e pittore italiano. Dopo aver compiuto gli studi a Napoli, dalla fine degli anni 1930 collaborò, come vignettista, con giornali di Roma e Milano, città nella quale si trasferì. Verso la fine degli anni 1940 venne chiamato alla Pirelli, dal poeta Leonardo Sinisgalli, allora responsabile della rivista aziendale Pirelli, alla quale collaborò con Bob Noorda e Bruno Munari, dando vita a un ciclo, oggi parte della storia della pubblicità, esposto nel museo dell’azienda. Come pittore ha esposto dal 1953 (alla Biennale di Venezia del 1966 gli fu assegnata una intera sala). Realizzò numerose copertine per l’editore Bompiani, ma anche scenografie e libri di satira.
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