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Libri antichi e moderni

Pasolini, Pier Paolo

L’usignolo della Chiesa cattolica (1943-1949)

Longanesi,, 1958

500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1958
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Pasolini, Pier Paolo
Pagine
pp. 148 [8], fogli di guardia muti.
Collana
«Collezione di poesie» diretta da Nico Naldini, volume I [1],
Editori
Longanesi,
Formato
in 8°,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Poesia Italiana del '900
Descrizione
legatura editoriale in tela e cartone in carta colorata a motivo floreale rinascimentale; titolo in oro sul dorso in tela blu,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione. Più che buon esemplare (parziale distacco della cerniera fermato professionalmente; carte normalmente brunite), completo della rara fascetta editoriale. Uscito come primo volume della «Collezione di poesie» diretta per Longanesi dal cugino di Pasolini, Nico Naldini, «L’usignolo della chiesa cattolica» è una sofferta e meravigliosa raccolta di versi composti nel periodo 1943-1949 che portano al cuore della complessa religiosità pasoliniana. Legate al periodo friulano (ma scritte in italiano) prima della partenza per Roma e coeve, nella gestazione, alla «Suite friulana» contenuta in «La meglio gioventù» (Sansoni, 1954), in questa silloge l’usignolo-poeta canta, con mistica sensualità, il proprio rapporto con Dio – insieme un incontro e un combattimento – attraverso il contatto con un cristianesimo popolare, semplice e immediato. Come dichiarò lo stesso Pasolini in una lettera inviata a Gianfranco Contini nel gennaio del 1947, il volume: «rappresenta quel me stesso ventunenne e ancora vergine, che ritornato a Casarsa dopo molto tempo, si era lasciato suggestionare da una specie di cristianesimo paesano, non senza trovare però nel suo Eros esasperato dolci ed equivoche fonti d’eresia» (cfr. A. Giordano, N. Naldini, «Pasolini. Le lettere», Garzanti, 2021, p. 547). E sono in effetti preghiere, queste poesie, scritte inizialmente in parte in italiano e in parte in dialetto – come dimostra il primo componimento della silloge, «Le albe», pubblicata nell’aprile 1944 sullo «Stroligut di cà da l’aga» con il titolo «Li albis» -, con una loro versione inviata da Pasolini a Contini già nel 1947, nella speranza di trovare un editore. Proposte da quest’ultimo a Vallecchi, la raccolta – che portava la dedica «A Gianfranco Contini con sottile amore de lonh», poi utilizzata in «La meglio gioventù» (Sansoni, 1954) - rimase tuttavia inedita fino all’autunno del 1957 quando Longanesi, grazie a Naldini, decise di pubblicarla all’interno della neonata collana «Collezione di poesie».
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