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Libri antichi e moderni

Dante Alighieri, Mario Aversano

La Divina Commedia. Paradiso

Rubbettino, 2025

28,50 € 30,00 €

Rubbettino

(Soveria Mannelli, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2025
ISBN
9788849886030
Autore
Dante Alighieri
Pagine
1216
Collana
Varia
Editori
Rubbettino
Formato
240×172×59
Curatore
Mario Aversano
Soggetto
Poesia di singoli poeti, Poesia classica e antecedente al XX secolo, Testi antichi, classici e medievali
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

In oltre mezzo secolo di studi Mario Aversano ha maturato, sulle orme di Dante, una profonda conoscenza biblico-patrologica e dei classici antichi. Unitamente a una geniale e coriacea acribia, riversata nella sistematica analisi statistico-strutturale delle ricorrenze, ciò gli ha consentito di cogliere organicamente le connessioni intra- ed inter-testuali della Commedia e di introdurre una nuova prospettiva esegetica, rivelatrice di significati fin qui nascosti o incompresi di interi canti, singoli versi, specifici lemmi. In definitiva, del Poema tout court. La proposta metodologica di questo “Gran Commento”, applicata dall’Autore in quanto «semiosi obbligata», porta così a una rivoluzione copernicana nell’interpretazione della poesia e della poetica dell’exul inmeritus: un toccante Galateo della Pace che, attraverso la Conversione individuale e universale, istituisce una Teologia politica indirizzata a rifondare il rapporto tra Cultura (competenza, sapienza, onestà operose) e Potere politico-economico (Papato e Impero), nell’idea di predisporre l’unico salvifico planning per la Famiglia umana, strettamente scortato da quel giusto «Consiglio» che fu tanta parte della biografia dantesca. Ne è conferma allegorico-escatologica l’Affresco lorenzettiano del “Buon Governo” (contrapposto al “Cattivo”), laddove il Poeta, fisionomicamente quasi divino ad onta del suo tremendo “vissuto” (vd. particolare in copertina), capeggia una “cordata politica”, espressione della divina Giustizia, applicata attraverso la Concordia e diretta ai governanti (la figura del Vecchio Monarca).
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