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Libri antichi e moderni

Chapusot Francesco

La vera cucina casalinga sana, economica e dilicata

Tipografia Eredi Botta, 1851

500,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1851
Luogo di stampa
Torino
Autore
Chapusot Francesco
Editori
Tipografia Eredi Botta
Soggetto
Gastronomia, Cucina piemontese, Prime edizioni
Descrizione
*Hardcover
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione

Descrizione

In-16° (170x115mm), pp. 616, legatura coeva in mezza pelle marrone con titolo in oro sul dorso. Ritratto dello Chapusot all'antiporta entro cornice floreale. Doppio frontespizio, il primo dei quali con titolo inciso e piccola vignetta entro cornice floreale identica a quella dell'antiporta. Indice delle materie alle pp. 573-576, indice alfabetico generale alle pp. 577 e sgg. Normali fioriture. Buon esemplare nel complesso. Assai rara prima edizione di questo importante testo di gastronomia piemontese (ristampato poi nel 1855). Chapusot è spesso associato a Giovanni Vialardi, importante cuoco piemontese suo contemporaneo; infatti, gli studi condotti da due studiosi di storia biellese, Tavo Burat e Giorgio Lozia, sul loro conterraneo Vialardi, contribuirono a riportare in luce la storia di Chapusot, nato a Piobières-les-Dijon nel 1799. Sappiamo che fu capo cuoco di Ralph d’Abercromby, Ambasciatore d’Inghilterra a Torino dal 1841 al 1851, e poche altre notizie ci sono fornite da Chapusot stesso, nella prefazione del suo libro. Chapusot discorre di una nuova cucina per sottolineare la rottura nei confronti di una tradizione che prediligeva cibi eccessivamente pesanti e nauseanti, dando al suo libro un valore fortemente didattico, in quanto, al dire dello Chapusot, non esisteva ancora una buona scuola di cucina. L'autore è convinto assertore della cucina igienica e sana, nutriente ed economica al contempo, e critica ferocemente i testi passati definendoli 'un guazzabuglio di ricette di cibi grossolani, bisunti quasi sempre, riscaldanti, nauseanti, contrari al fine cui si deve intendere una buona tavola'. Egli predica inoltre la parsimonia nell'uso del sale e dei condimenti e raccomanda l'uso del piatto unico. B.IN.G., 479. Paleari Henssler, n. 603. Westbury, p. 47 (terza edizione del 1855). Georg, Verzeichnis des Literatur über Speise und Trank, 1117. Sullo Chapusot, v. il saggio di Milo Julini, Chapusot e la cucina di Torino risorgimentale nell'anastatica del volume La cucina sana, economica ed elegante secondo le stagioni, edita da Forni nel 1990.
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