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Libri antichi e moderni

Rosmini, Carlo

Lettera autografa firmata inviata a Giovanni Rosini, Pisa

1807

400,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)
Chiusi per ferie fino al 06 Gennaio 2026.

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1807
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Rosmini, Carlo
Pagine
manoscritto a inchiostro bruno. Un bifolio con piegature a busta, scritte due pagine.
Formato
180x240 mm,
Soggetto
Dialettali e Storia Locale Storia Lettere e cartoline

Descrizione

AUTOGRAFO Documento originale. In ottime condizioni. La lettera contiene un importante riferimento alla “grande libreria” dei Trivulzio e alla “particolar biblioteca” del marchese Gian Giacomo di cui Rosmini decanta non solo i “rari e preziosi libri” ma anche la bellezza, con i volumi che “formano il migliore ornamento”. Nel 1935 libreria e biblioteca sono state vendute al Comune di Milano e da allora costituiscono il corpus della Biblioteca Trivulziana, oggi ospitata al Castello Sforzesco. Il destinatario della lettera, Giovanni Rosini, è stato professore di eloquenza presso l’università di Pisa, nonché scrittore e poeta. L’autore dell’Atlas Historique ecc. citato da Rosmini (e appena pubblicato in francese all’epoca della lettera) è Emmanuel de Las Cases. Altri riferimenti sono al nobile Francesco Leopoldo Cicognara, storico e filosofo dell’arte ed a sua moglie, “l’incomparabile Massimiliana” Cislago, morta proprio nel gennaio del 1807. -- « D’infinito piacere mi fu la lettera del 21 corrente ond’ella ha voluto onorarmi, alla quale rispondo sì tardi perché mi fu consegnata solamente questa mattina che ritornai dalla Campagna. Io già da qualche tempo conoscevo il suo nome che con tanta sua gloria è registrato ne’ Fasti dell’Italiana Letteratura, ora poi son ben contento di riconoscere il lei un rispettabile amico della nostra incomparabile Massimiliana […] Intanto le dirò che già da più settimane ho ricevuto appunto per il canale da lei indicatomi l’Atlas Historique […]. Viaggia da molti mesi l’Italia in compagnia di sua moglie, il migliore e più caro amico ch’io m’abbia al mondo. Questi è il Marchese Giangiacomo Trivulzio qui di Milano. Mi fece le più calde istanze questo spirato inverno perch’io volessi raggiungerlo a Roma ma molte circostanze me lo impedirono […] comprendo ch’egli al 16 dell’entrante mese di Giugno sarà a Pisa e per quel giorno, o poco appresso, mi son divisato d’esservi io pure […] e potremo allora a nostro grand’agio parlar della nostra amica, la più eccellente ch’io conoscessi, della perdita della quale io dispero oggimai di potermi più consolare […] Egli [il marchese Trivulzio] ha saputo trar molto profitto dalle sue grandi ricchezze, unendo alla grande libreria e museo di sua famiglia già celebre, una particolar sua biblioteca in cui ha uniti tutti i più rari e preziosi libri che in diverse pubbliche librerie si trovano sparsi e che pur ne formano il migliore ornamento […] Le ultime lettere ch’ebbi da Cicognara, eran da Roma […] spero pure di rivederlo, e il ciel sa con qual commozione […] Carlo Rosmini».

Edizione: documento originale.
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