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Libri antichi e moderni

Glauber Rudolph Johannes

Libellus Dialogorum, sive colloquia, nonnullorum hermeticae Medicinae--Explicatio Verborum Salomonis: in herbis, verbis& lapidibus magna est virus. Una cum adjuncta tractatiuncula de Quinta Essentia Metallorum

Janssonius, 1663-1664

2000,00 €

Perini Libreria Antiquaria

(Verona, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1663-1664
Luogo di stampa
Amsterdam
Autore
Glauber Rudolph Johannes
Editori
Janssonius

Descrizione

In 16° (mm155x90). I: pagg. 91, (4 bianche); II: 88 con una tavola ripiegata f.t. nella prima opera. Legatura in pelle settecentesca, dorso con nervature, titolo e fregi in oro al dorso, tagli a spruzzo. Esemplare molto ben conservato con alcuni lievissimi aloni; frontespizio e tavola f.t. con alone più evidente al margine interno; minime tracce d'uso alla legatura.<BR><BR>Rarissime prime edizioni latine di entrambe le opere, originariamente pubblicate dal medesimo editore nel 1663 in tedesco. Glauber (1604-1668) fu uno dei più importanti alchimisti del '600 ed ebbe un ruolo importante nella nascita della chimica moderna contribuendo alla conoscenza dei Sali di ammonio e del vetro solubile. scoprì il Sal mirabilis ossia solfato di sodio, che ancor oggi, se diluito in acqua è detto sale di Glauber. Nel Libellus Dialogorum, importante trattato di filosofia ermetica applicata alla medicina, due alchimisti discutono di medicina ermetica; nella seconda opera si disserta sulle proprietà<BR>terapeutiche di erbe e pietre, sulla Pietra Filosofale e da pag. 67 sulla Quintessenza dei metalli.<BR>DSB: "After 1662 Glauber was plagued with ill health…with more time for contemplation he began to emphasize the esoteric size of alchemy and to regret his years of toil in the laboratori. Glauber attempted to renew the hermetic art by tying it to specific aspects of laboratory practice, but in so doing he interpreted the symbols of alchemy so concretely as to destroy their esoteric appeal."<BR>I: Krivatsy 4793; Duveen pag. 256. II: Krivatsky 4783; Duveen, pag. 258; Caillet, 4567: "Traitè rare e curieux".<BR><BR>
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