Milvia Bollati,Libro d'Ore Visconti : commentario al codice .Modena 2003 Cosimo Panini Editore -Due volumi rilegati con cofanetto Pagine 360ills.numerose in bianco/nero e colori schede descrittive a cura di Adriana di Domenico Il libro d'ore Visconti. Commentario al codice. (ISBN: 8882901564) Descrizione libro: Franco Cosimo Panini Editore, 2003. Condizione libro: new. Modena, 2003; 2 voll. ril. in cofanetto, pp. 360-200, ill. e tavv. col., cm 24x31. Vol. I: Commentario al codice (a cura di Milvia Bollati). Vol. II: Schede descrittive (a cura di Adriana Di Domenico). (La miniatura. Collana a cura di Giordana Mariani Canova). Questa esposizione è la prima delle manifestazioni in programma per le celebrazioni del IV Centenario della fondazione dell'Accademia dei Lincei. Curata dal Socio Antonio Cadei, la mostra alla quale il Presidente della Repubblica ha concesso l'Alto Patronato, costituisce l'occasione di presentare a un vasto pubblico il ricchissimo patrimonio librario conservato nella biblioteca, con l'esposizione di 176 volumi presso la sede dell'Istituto Nazionale della Grafica (Palazzo Fontana di Trevi, Piazza Poli a Roma), nel periodo compreso tra il 27 novembre 2002 e il 26 gennaio 2003. La mostra, che è dedicata alla memoria della Prof.ssa Angiola Maria Romanini, principale promotrice dell'iniziativa, prima della sua scomparsa (18 gennaio 2002) è stata organizzata da una Commissione Scientifica composta dai Soci Proff. Oreste Ferrari (presidente), Ignazio Baldelli, Vittore Branca, Antonio Cadei e Angelo Falzea. La Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana ha origine dall'unione di due nuclei storici distinti: la biblioteca fondata dal Cardinale Neri Corsini, nipote di papa Clemente XII, inaugurata come biblioteca pubblica fin dal 1754, e quella dell'Accademia dei Lincei, trasferita nell'attuale sede di Palazzo Corsini, nel 1883. Il progetto della mostra intende sottolineare la vastità di interessi rivelata dal materiale conservato nella biblioteca, successivamente accresciuta anche da particolarissimi lasciti, come il Fondo Caetani, che comprende rari manoscritti arabi, persiani, etiopici, indiani o come il Fondo Verginelli Rota, composto esclusivamente da esoterici testi di Alchimia. Il materiale prescelto comprende preziosi manoscritti in pergamena e in carta, scritti e illustrati tra il XII e il XVIII secolo, sia in ambito occidentale, con un'ampia selezione di codici prodotti nelle diverse regioni italiane oltreché in Francia, Spagna, Germania e nelle Fiandre, sia in ambito orientale, con un notevole numero di codici persiani ed arabi, greci, ebraici, indiani e provenienti dall'estremo oriente. I 156 codici posseduti dall'Accademia Nazionale dei Lincei, affiancati da 20 volumi richiesti in prestito a biblioteche italiane e francesi, sono suddivisi in sezioni tematiche. La mostra è articolata in due parti: I PRIMI LINCEI e LA BIBLIOTECA. La prima parte sarà dedicata alla storia dell'Accademia dei Lincei, fondata, il 17 agosto 1603, dal diciottenne Federico Cesi, a Roma, nel palazzo di famiglia. Il giovane marchese condivideva con tre amici fraterni - l'olandese Johannes Van Heeck e gli umbri Anastasio de Filiis e Francesco Stelluti - l'ideale di un'intensa collaborazione scientifica "per cui ciascuno doveva essere nello stesso tempo maestro e discepolo degli altri". I primi quattro Lincei, come molti altri dopo di loro, sottoscrissero un albo e assunsero un impegno preciso: coltivare la Sapienza, indagando tutte le scienze della natura con libera osservazione sperimentale. Scelsero come emblema la lince, animale cui era attribuita eccezionale acutezza di vista e che presto divenne il simbolo del metodo scientifico adottato dalla nuova Accademia. La regola lincea fu stesa da Cesi nel Linceografo: il manoscritto è esposto accanto ai Gesta Lynceorum, che contengono i verbali delle prime riunioni accademiche e il celebre oroscopo linceo. Completano questa prima parte gli splendidi codici di botanica C
Edizione: edition originale.