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Libri antichi e moderni

LO SQUITINIO DELLA LIBERTA' ORIGINARIA DI VENEZIA. Con un discorso di Luigi Helian Ambasciatore di Francia, contro i Veneziani, tradotto del Latino. E con note storiche.

Appresso Pietro del Martello, 1681

320,00 €

Pera Studio Bibliografico

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1681
Luogo di stampa
In Colonia
Editori
Appresso Pietro del Martello
Soggetto
TESTI ANTICHI. Dalle origini al 1830, EDITORIA
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Buono
Legatura
Rilegato
Copia autografata
No
Condizioni
Usato

Descrizione

Cm.14,5x8,7. Pg.(8), 242, (2). Legatura in piena pergamena rigida con titoli manoscritti al dorso. Tagli spruzzati. Carta uniformemente brunite. Vignetta calcografica con sfera armillare al frontespizio. Celebre pamphlet anonimo, ferocemente antiveneziano, tanto che le prime due edizioni vennero prima proibite e poi date alle fiamme dalla Serenissima. La presente dovrebbe costituire la quinta o la sesta edizione dopo le due o tre di Mirandola, Benincasa, 1612 e 1619 (due secondo Melzi, tre secondo Piantanida); quella di Genova, Guasco, 1653; e quella di Venezia, Tomasini, 1654. Così l'opera viene descritta proprio dal Piantanida (1013), "Famoso libello satirico contro la Repubblica veneta mediante il quale l'anonimo autore intese dimostrare che la libertà originaria della repubblica vantata dagli scrittori veneziani, non sussisteva, ma che invece Venezia è un antico dominio dell'Impero Romano e che di conseguenza l'imperatore del Sacro Romano Impero conserva sulla repubblica i suoi diritti e le sue pretese. Per la sua brevità, la scelta erudizione, la molta pratica di storia e di giurisprudenza, i fatti e gli spunti di critica esposti con novità, l'opuscolo ebbe enorme diffusione e molte ristampe". Nella presente edizione del 1681 compare per la prima volta il discorso dell'ambasciatore francese Helian, che propone addirittura la distruzione di Venezia, scritto dopo la battaglia di Agnadello. > Melzi, III, 93, annotando che "colla data del 1612 avvi due edizioni di questo famoso opuscolo", propone, con le opportune citazioni bibliografiche, una lunga sequela di possibili autori: Antonio Albizzi, Gualdo, Pignoria, Peireschio, Alfonso de la Cueva marchese di Bedemar, Marco Velsero, Gaspare Scioppo. Vinciana, curiosamente, dedica ben cinque schede al libello: 1013, 1014, 1015 (tre edizioni con varianti del 1612), 1016 (edizione del 1619), 1028 (edizione del 1653, attribuita a Raffaele Della Torre). La paternità del Della Torre viene accettata anche da Lozzi, III, 5970. Parenti, "Dizionario dei luoghi di stampa falsi ….", 143, "Fu ristampata con la stessa data di Mirandola nel 1619 …. Da questa traduzione fu anche nuovamente volta in italiano e pubblicata con la falsa data di Colonia". Cicogna, 897. Graesse, VI/I, 474-475, "Ce pamphlet à donné lieu à Fra Paolo Sarpi de faire l'Histoire du concile de Trente, car il pensait, que le "Squitinio" partait de la cour de Rome, et comme il ne pouvait pas y répondre directement , il composa son "Concile de Trente" pour mortifier cette cour". Peignot, "Dictonnaire des livres condamnés au feu", II, 144, "Ouvrage seditibux et rare". Codice libreria 152230.
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