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Libri antichi e moderni

Fëdor Dostoevskij, Ettore Lo Gatto

Memorie del sottosuolo

Quodlibet, 2025

13,30 € 14,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2025
ISBN
9788822923028
Autore
Fëdor Dostoevskij
Pagine
386
Collana
Compagnia Extra (125)
Editori
Quodlibet
Formato
185×116×23
Soggetto
Narrativa classica: generale e letteraria, Tema narrativo: vita interiore, Narrativa metafisica, filosofica, Tema narrativo: Problemi sociali
Traduttore
Ettore Lo Gatto
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

"Memorie del sottosuolo" esce nel 1864 sulla rivista «Эпóха» (Epoca), e precede i grandi e famosi romanzi. È uno dei racconti più tremendi, dolorosi, contagiosi e ammirevoli che mai siano stati scritti; e che va riletto ogni qualche anno per tornare a patire assieme al protagonista e goderne. Con spunti anche di angosciante comicità come ad esempio la figura indimenticabile del servo Apollon, uno dei tanti meravigliosi servi che compaiono solo nella letteratura russa dell’Ottocento, e impersonano il tormento dei loro miserabili padroni. Il protagonista narrante è l’uomo che teme di essere un nulla, che da tutto è ferito, uomo orrendo, chiuso nel cerchio dell’egoismo, con la disgrazia della consapevolezza che lui ritiene superiore intelligenza. La prima parte (Il sottosuolo) sono le sue riflessioni, e la si può anche leggere dopo, anzi lo consiglio, di incominciare dalla seconda (A proposito della neve umida) che è questo stesso uomo in azione, cioè in mezzo agli altri, che lo guardano e lo considerano con disgusto, a suo parere, in ufficio, per strada, al terribile pranzo tra amici, dove però non è invitato, non lo vorrebbero, e nella sala del ristorante cammina avanti e indietro come un fastidioso corpo estraneo, e il lettore soffre e si vergogna assieme a lui che sprofonda sempre più in un irrimediabile disagio, che si protrae come un incubo ridicolo e perfino stupefacente. E poi c’è Liza, la giovanissima e disarmata prostituta, che potrebbe aprirgli una via di salvezza; e invece alla sua volontaria e ricercata abiezione non c’è fine. Non lo legga chi è di debole costituzione.
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