Dettagli
Anno di pubblicazione
1790
Luogo di stampa
In Cesena,
Autore
Menicucci Francesco
Editori
Per Gli Eredi Biasini All'Insegna di Pallade,
Soggetto
AGIOGRAFIE CUPRAMONTANA MARCHE MASACCIO ANCONA PRIME EDIZIONI, STORIA LOCALE
Descrizione
In 4° grande; 40, (VI), (2 b.) pp. Legatura coeva in cartoncino molle d'attesa. Ex-libris privato Emilio Pittaluga applicato all'interno del piatto anteriore. Esemplare ancora in barbe ed in ottime condizioni di conservazione. Alla fine del volume sono presenti le 8 pagine di Giunta. Non comune prima ed unica edizione di questa agiografia dei Beati Giovanni Maris e Matteo Sabbatini del Masaccio (come era conosciuta Cupramontana fino al 1862) che furono due figure emblematiche che scavarono le prime grotte, direttamente nella ripida parete di arenaria,alla fine del 1200 nella zona che ho oggi è conosciuta come l'Eremo dei Frati Bianchi a Cupramontana. Una nuova grotta, più grande, venne scavata nel 1515 da padre Antonio da Recanati. Laspetto attuale risale alla ricostruzione eseguita nel 1792. I due eremiti, Giovanni e Mattia rappresentano un esempio tangibile del fervore religioso e della ricerca spirituale che caratterizzarono il Medioevo. Il monastero dei Frati Bianchi, noto per la sua architettura semplice ma suggestiva, divenne un centro di vita contemplativa, dove i membri della comunità si dedicavano alla preghiera, alla meditazione e al servizio dei bisognosi. Giovanni Maris e Matteo Sabbatini, immersi in questo ambiente monastico, abbracciarono una vita di austerità e rinuncia, cercando di avvicinarsi al divino attraverso la pratica eremitica. La loro esperienza spirituale si distinse per la profonda connessione con la natura circostante, che consideravano una manifestazione della presenza di Dio. La vita di questi eremiti era caratterizzata da una rigorosa disciplina, che includeva preghiere quotidiane, digiuni e studi religiosi. Uno degli aspetti più significativi della loro vita fu l'insegnamento che impartirono agli altri membri della comunità e ai pellegrini che visitavano l'eremo. Maris e Sabbatini diventarono guide spirituali per molti, condividendo la loro saggezza e le loro esperienze. La fama del loro operato si diffuse nel tempo, attirando l'attenzione su Cupramontana come un luogo di spiritualità e riflessione. Molti contemporanei furono ispirati dai loro insegnamenti e scelsero di seguire una vita più semplice e dedicata alla ricerca religiosa. La loro eredità, purtroppo, non è stata ampiamente documentata, ma le testimonianze e le tradizioni locali parlano del loro ruolo centrale nella comunità. Il ricordo di Giovanni Maris e Matteo Sabbatini vive ancora oggi, non solo attraverso la storia dell'eremo dei Frati Bianchi, ma anche nel culto dei santi e nella tradizione spirituale delle Marche. Il loro impegno nella vita eremitica è un esempio di dedizione e ricerca di verità, che continua a ispirare le generazioni future. Esemplare genuino, ancora in barbe ed in buone-ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: IT\ICCU\UM1E\012752.