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Libri antichi e moderni

Paola Caporossi, Giovanni Vetritto

Né smart né open, intanto città. Secondo rapporto sul rating pubblico dei Comuni: valutazione comparata della performance, trasparenza, anti-corruzione

Rubbettino, 2018

17,10 € 18,00 €

Rubbettino

(Soveria Mannelli, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2018
ISBN
9788849852561
Autore
Paola Caporossi
Pagine
221
Collana
Varia
Editori
Rubbettino
Formato
210×140×16
Soggetto
Comuni, Amministrazione pubblica, Governo regionale, statale e altri enti locali
Prefatore
Giovanni Vetritto
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

La macchina amministrativa pubblica non funziona ed è un freno per lo sviluppo del Paese. Ma perché cambi non servono le continue critiche: per quanto malandata, quella macchina consente di aprire scuole, ospedali, tribunali, autostrade, ogni mattina e per tutti. Non servono neppure le grandi riforme, perché buone norme già esistono. Né servono nuove sanzioni per le inadempienze, che sono previste da tempo. Per riparare e innovare la macchina pubblica serve rendere conveniente il cambiamento, con un sistema di incentivi e disincentivi. Il primo incentivo è di tipo finanziario: i Comuni, le Regioni e tutte le PA devono ricevere risorse in base al merito, misurato su trasparenza e performance, per cui chi fa meglio, deve avere più soldi dallo Stato. Il secondo incentivo è di tipo reputazionale: la comparazione innesca una sana competizione tra i Comuni, con un ritorno di consenso e di fiducia dei cittadini verso gli amministratori più virtuosi. Per incentivare, però, serve prima valutare e per valutare serve prima conoscere: ad oggi, invece, nessuno ha la diagnosi completa degli oltre 8.000 Comuni e di tutte le altre PA. E non per mancanza di trasparenza: i dati pubblicati oggi sono molti, ma spesso incompleti, non aggiornati e disomogenei. Il rating pubblico è uno strumento concreto che permette di elaborare le informazioni disponibili e di tradurle in un indice sintetico immediatamente comprensibile per i cittadini: maggiore è il rating, migliore è la performance del Comune. La principale innovatività del rating pubblico sta nell’adottare il punto di vista degli stakeholder delle PA, e in particolare dei cittadini, che sono non solo utenti, ma anche “azionisti”, tramite il prelievo fiscale. Hanno, pertanto, il diritto di conoscere non solo “quanto” spende il loro Comune, ma anche “come” e “per cosa”. Per questo, il decreto trasparenza del 2013, modificato nel 2016, riconosce ai cittadini un ruolo di monitoraggio diffuso sull’utilizzo delle risorse pubbliche, da affiancare a quello di Anac. Trasparenza e performance devono diventare non più adempimenti burocratici, ma il fulcro su cui dirigenti e assessori devono essere valutati all’esterno. Questa è la città davvero open e smart: una città che funziona per il bene di tutti. Prefazione di Giovanni Vetritto.
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