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Libri antichi e moderni

D’Annunzio, Gabriele

Notturno [TIRATURA DI LUSSO MAROCCHINO NERO]

Presso i Fratelli Treves,, 1921

1000,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)
Chiusi per ferie fino al 06 Gennaio 2026.

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1921
Luogo di stampa
Milano,
Autore
D’Annunzio, Gabriele
Pagine
pp. [14] 505 [1] XIV [14], con belle xilografie di De Carolis e in fine il facsimile delle strisce di carta su cui scriveva il poeta.
Editori
Presso i Fratelli Treves,
Formato
in 8°,
Edizione
Prima edizione, nella tiratura di lusso.
Soggetto
Narrativa Italiana del '900 Poesia Italiana del '900
Descrizione
legatura di pregio in pieno marocchino color nero illustrata con due tondi incisi in oro ai piatti (all’anteriore la dea bendata, al posteriore il motto «Io ho quel che ho donato» con cornucopia), riquadri oro ai piatti e agli scomparti, carta a motivo xilografico in verde ai risguardi, doppio profilo in oro alle dentelle; taglio superiore dorato;
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione, nella tiratura di lusso. Tiratura di lussa tirata in soli 200 esemplari numerati a mano, in carta grande, rilegati in marocchino in diversi colori. Considerato uno dei capolavori assoluti di D’Annunzio, il «Notturno» segna il ritorno all’arte dopo l’impegno militare e politico della Grande Guerra e dell’impresa fiumana. L’opera fu composta nel 1916, quando il poeta era a letto convalescente a seguito del grave incidente aereo occorsogli il 15 gennaio: mentre sorvolava Grado fu costretto a un atterraggio di emergenza e nel violento impatto sbatté la tempia, rischiando di perdere l’occhio destro. Per due mesi ebbe entrambi gli occhi bendati, ma nonostante questo non si rassegnò all’inoperosità: pur di scrivere, si fece preparare migliaia di striscioline di carta su cui vergava singole frasi e porzioni di testo di poche parole; il materiale fu assemblato dalla figlia Renata, e nacque così la grande prosa lirica del «Notturno». Alla tiratura ordinaria, molto elegante, si aggiunse questa di lusso, tirata in soli 200 esemplari: di maggiore formato, era stampata su carta a mano e ampliata con i facsimili degli autografi dannunziani; Treves infine corredò ogni copia di una bella legatura in pieno marocchino di colore nero, bordeaux, blu o avana scuro, come la presente. Guabello, Raccolta dannunziana, n. 314; De Medici, Bibliografia di Gabriele D’Annunzio, n. 110.
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