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Libri antichi e moderni

Curi, Fausto

Ordine e disordine

Feltrinelli,, 1965

non disponibile

Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1965
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Curi, Fausto
Pagine
pp. 136 [4].
Collana
collana «Materiali», 8,
Editori
Feltrinelli,
Formato
in 8°,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Poesia Italiana del '900 Narrativa Italiana del '900 Filosofia
Descrizione
brossura con titoli neri e rossi al piatto e al dorso,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione. Esemplare in stato più che buono (tracce d’adesione alla brossura, carte e tagli normalmente bruniti). Allievo di Luciano Anceschi e membro fondatore del Gruppo 63 per sempre profondamente legato a quello straordinario maestro e all’esperienza della neoavanguardia – come dimostra la pubblicazione, nel 2014, del suo volume «Il critico stratega e la nuova avanguardia. Luciano Anceschi, i Novissimi, il Gruppo 63» (Mimesis) -, Fausto Curi è stato una delle figure critiche più importanti per la ricognizione e la definizione delle nuove correnti di rottura con la tradizione. Docente e poi professore emerito di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università di Bologna in cui si era laureato negli anni Cinquanta – avendo come relatore proprio il maestro Anceschi – con una tesi su Corrado Govoni (poi pubblicata da Mursia nel 1964), è del 1965 una delle sue opere più significative, ovvero «Ordine e disordine». Edito da Feltrinelli all’interno della collana «Materiali», il saggio salda il legame tra linguaggio e realtà sottraendo il primo da una funzione puramente descrittiva e passiva delle cose. Al contrario, l’attività linguistica – anche poetico-letteraria –ha un ruolo attivo e profondo nella creazione di una certa immagine del mondo, chiedendo alla critica di decifrare tali operazioni. Come Curi scrive nelle pagine introduttive al volume: «Se oggi l’arte è atto che restituisce autenticità linguistica al mondo, e in ciò partecipa alla praxis che è modificazione autentica del mondo, la critica coglie e misura il senso di quell’atto nel senso globale della praxis modificatrice».
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