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Libri antichi e moderni

Sedlmayr, Hans

Perdita del centro. Le arti figurative dei secoli diciannovesimo e ventesimo come sintomo e simbolo di un'epoca.

Borla, 1967

50,00 €

Xodo Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1967
Luogo di stampa
Torino
Autore
Sedlmayr, Hans
Editori
Borla
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-8°, pp. 350, 64 illustrazioni s tavv. f.t., tela editoriale con sovracc. illustrata.Prima edizione italiana. Hans Sedlmayr è uno dei più autorevoli storici dell'arte viventi, ed è universalmente riconosciuto come il maestro dell'analisi strutturale nella storiografia artistica. Questo è il suo libro fondamentale. Il libro non è infatti una storia dell'arte moderna; esso analizza la crisi dell'epoca moderna, indagando nell'arte quella zona inconscia in cui l'anima dell'uomo non si mette mai la maschera. René Huyghe formulò nel 1939 le basi di tale metodo, scrivendo: «L'arte è per la storia della comunità umana ciò che il sogno di un uomo è per lo psichiatra». Sedlmayr, partendo dal concetto che «sono gli abusi a esprimere meglio la tendenza», ricerca e scopre in architettura, scultura, pittura quelle forme che, dal Settecento a oggi, possono essere considerate nuove rispetto alla Tradizione. In queste forme, che sono il contrassegno «moderno» dell'arte, l'autore individua come tratto caratteristico la «perdita del centro»: si scindono gli elementi tradizionalmente connessi, ogni elemento o frammento tende all'autonomia, ciò che prima era marginale diventa a sua volta centro e polo d'attrazione. Ed ecco le conseguenze: nelle arti coesistono nella stessa epoca le tendenze più contraddittorie, l'irrazionalità della pittura e il razionalismo dell'architettura, l'amore per il caos e l'inorganico e l'orgogliosa fuga dalle radici terrestri; le forme umane si smembrano, si eclissa l'immagine tradizionale dell'uomo.
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