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Libri antichi e moderni

Mendelsohn Moses

Phédon. Entretiens de Socrate avec ses disciples sur l'immortalité de l'âme. Précédé de la vie de ce célèbre philosophe. Traduit de l'allemand sur la sixième édition, par L. Haussmann

Charles Heideloff, 1830

200,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1830
Luogo di stampa
Paris
Autore
Mendelsohn Moses
Editori
Charles Heideloff
Soggetto
Filosofia, Immortalità dell'anima, Letteratura tedesca
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-8° (210x133mm), pp. 332, brossura editoriale marroncina con titolo entro bordura floreale e vegetale incisa. Ex-libris di Prospero Balbo. In barbe, in ottimo stato. Non comune traduzione francese ottocentesca (l'edizione originale tedesca è del 1767, la prima versione francese del 1772) del 'Phaedon, oder über die Unsterblichkeit der Seele, in drey Gesprächen', uno dei capolavori filosofici di Moses Mendelssohn (Dessau, 1729-Berlino, 1772), zio di Felix Mendelssohn Bartholdy. L'opera, ispirata all'omonimo dialogo di Platone, ripropone la prova ontologica dell'esistenza di Dio e le prove tradizionali dell'immortalità dell'anima; in bocca a Socrate vengono messe argomentazioni attinte ai filosofi posteriori, da Descartes ai contemporanei di Mendelssohn stesso, in un tentativo di dimostrazione di come il filosofo greco avrebbe ragionato in epoca illuministica. 'Ce fut en 1767 que Moses Mendelssohn publia son Phaedon, premier ouvrage de philosophie où les sujets de l'existence de Dieu et de l'immortalité de l'âme furent traités d'un bout à l'autre dans une prose élégante et correcte. Le dialogue de Platon lui servit de modèle' (Michaud, Biographie Universelle, XXVIII, 276). Cfr. Giovanna Federici Airoldi in Diz. Bompiani d. Opere, III, 362: 'Divemne, con questa sua opera, il promotore in Germania della 'religione naturale', che cerca liberare la filosofia dall'impaccio della disputa dogmatica'.
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