Praelectiones in Hermanni Boerhaave Institutiones Pathologicas, collegit, recensuit, additamentis auxit, edidit F. de Wasserberg

5 voll. in-8° (200x130mm), pp. XII, 478, (2); 459; 557; 429; 429; legatura moderna in similpelle marrone con titolo, filetti e fregi in argento ai dorsi. Occasionali fioriture. Buon esemplare. Edizione veneziana dei monumentali commenti del De Haen all'opera medica del proprio maestro, Hermann Beorhaave. Fra gli argomenti toccati: la dietetica, la longevità, la farmaceutica, l'urologia, l' itterizia. Hermann Boerhaave (Voorhout, presso Leida, 1668-Leida, 1738), medico, anatomista e scienziato tra i principali del suo tempo, cercò originalmente di conciliare l'ippocratismo con i principi della iatrochimica e della iatromeccanica. Nella sua vastissima opera si occupò anche di chimica e di botanica. Studioso di teologia in gioventù, fu sospettato di eterodossia per un giudizio da lui dato su Baruch Spinoza, sicché preferì volgersi stabilmente alle ricerche medico-naturalistiche. Laureatosi ad Harderwijk, insegnò a Leida, ricoprendo varie cattedre, a partire dal 1701. Tra i maggiori contributi da lui dati alla scienza medica, figurano le indagini post-mortem per trovare le cause delle malattie fatali e l'introduzione dell'uso del termometro di Fahrenheit. Stimato in tutta Europa anche da sovrani e statisti, quando Pietro il Grande venne in Olanda, nel 1715, volle prendere alcune lezioni scientifiche da lui, e la sua fama si allargò oltre i confini europei, al punto che circolò il famoso aneddoto sul mandarino cinese che gli inviò una lettera, indirizzandola solo 'al celebre Boerhaave, fisico europeo', giunta regolarmente al destinatario. Il De Haen (L'Aja, 1704-Vienna, 1776), famoso medico olandese allievo di Boerhaave, praticò l'attività clinica prima nella città natia e poi, dal 1754, alla corte di Vienna, su indicazione del Van Swieten, divenendo primo medico di Maria Teresa e insegnando nella locale Università. Blake, p. 192.