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Libri antichi e moderni

Virgilio - Liburnio, Nicola (Trad.)

Publii Vergilii Maronis poetae Mantuani Aeneidos liber quartus. Lo quarto libro dell'Eneida Vergiliana con verso heroico in lingua thosca tradotto per m. Nicolo Liburnio vinitiano

per Giovan'Antonio de Nicolini da Sabio,, 1534

1300,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1534
Luogo di stampa
Stampata in Vinegia,
Autore
Virgilio - Liburnio, Nicola (Trad.)
Pagine
cc. [42]; bellissimo frontespizio con cornice figurata e incisione raffigurante San Giorgio e il drago, con sottoscrizione «Matio», attribuita al pittore Matteo da Treviso.
Editori
per Giovan'Antonio de Nicolini da Sabio,
Formato
in 4°,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Letteratura Antica
Descrizione
bella legatura moderna in piena pelle, nervi e titoli oro al dorso, dentelle d’oro, tagli marmorizzati,
Prima edizione

Descrizione

Prima edizione. Esemplare molto buono (qualche lieve brunitura). Celebre traduzione in endecasillabi sciolti del quarto libro dell’Eneide ad opera dell’umanista friulano Nicola Liburnio, una delle prima realizzate nel Cinquecento, tra le pochissime a presentare il testo latino a fronte: «Liburnio sceglie di sfidare a viso aperto Virgilio, stampando a fronte il testo latino, prassi assai poco consueta nella traduzione cinquecentesca», scelta che conduce a importanti considerazioni sulla ricezione dell’opera: «È chiaro che un’operazione di questo tipo rivela anche la vocazione ad un pubblico scaltrito, che si avvicina al IV libro dell’Eneide non certo, o non solo, per godersi un dramma d’amore e di morte. Il lettore della traduzione liburniana è in grado di confrontare il latino col volgare (la fatica dell’umanista friulano è dedicata, per sua stessa ammissione, ai “gentil huomini de le corti”) e di seguire verso a verso la resa. Non è però nemmeno il letterato, capace di leggere il testo virgiliano in lingua originale: l’opera di Liburnio, dunque, si appella ad una nuova categoria di lettori, quella “mezzana”, e si propone di innalzare un poco il livello della fruizione del testo, abbandonando i rifacimenti e i volgarizzamenti dei cantari di materia virgiliana per tentare un’operazione più matura e complessa» (S. Vergot, «“Nec converti ut interpres, sed ut orator”: quattro esperimenti di traduzione del IV libro dell'Eneide nel Cinquecento», Tesi di laurea magistrale, Padova, 2016, pp. 29-30). -- Edizione rara, solo 6 copie censite in Opac Sbn.
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