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Libri antichi e moderni

(Giuseppe Sarchiani)

Ragionamento sul commercio arti e manifatture della Toscana

Stamperia Stecchi e Del Vivo, 1781

1200,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1781
Luogo di stampa
Firenze
Autore
(Giuseppe Sarchiani)
Editori
Stamperia Stecchi e Del Vivo
Soggetto
simple, liberismo, economia toscana
Stato di conservazione
Buono
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Condizioni
Usato

Descrizione

In 16 (cm 13,5 x 19), pp. 194 + (2) di indice. Minima galleria di tarlo al margine superiore bianco di 4 fogli finali (pp. 177-184), lievi mancanze al margine esterno del frontespizio, per il resto ottimo esemplare di grande freschezza. Brossura editoriale muta d'attesa. Edizione originale e unica di quest'opera pubblicata anonima, ma scritta da Giuseppe Sarchiani,composta dall'A. su espressa commissione di Angiolo Tavanti, consigliere intimo di Pietro Leopoldo, nominato Ministro delle Finanze del Granducato di Toscana nel 1770. Sarchiani affermava il primato della campagna sulla citta', rinunciando alla promozione "industriale" del paese. Difendendo la tariffa del 1781, opera di Tavanti (un dazio unico tanto sulle derrate importate che su quelle esportate), l'A. affermava l'impossibilita' di rilanciare in Toscana il "commercio d'economia" di manufatti - un tempo sostenuto col basso prezzo dei viveri - e la necessita' di promuoverecon la piena liberta' unicamente il "commercio di produzione" di materie prime, ovvero derrate, lana e seta greggia, poiche' "l'esaltare le arti colla depressione dell'agricoltura e' un anteporre al corpo le ombre fugaci". Seguace della scuola fisiocratica, fuassertore della liberta' commerciale, e avversario delle arti e del sistema corporativo. Giuseppe Sarchiani(1746-1821) nacque a San Casciano Val di Pesa e si laureo' in scienza del diritto a Pisa dove esercito' la professione forense per alcuni anni. Uni' cultura umanistica ed economica. Dopo aver collaborato con Tavanti, per la divulgazione delle idee riformistiche in campo economico sotto Pietro Leopoldo, venne nominato lettore di greco dell'eloquenza italiana presso lo Studio Fiorentino. Biblioteca Einaudi, 4986. Kress, 5028. Tortarolo, 502.
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